“Ciao Antonio”. Inizia così il post che Ciro Ferrara indirizza ad Antonio Cassano. L’ex difensore del Napoli, campione d’Italia con la maglia azzurra nel 1987 e nel 1990, replica alle parole dell’ex giocatore della Roma, che nei giorni scorsi aveva definito degli “scappati di abitazione” i compagni di squadra con cui Maradona aveva portato il Napoli alla conquista del suo primo tricolore.
“Antonio, taci che è meglio”
“Ciao Antonio – scrive Ferrara su Instagram – parli di cose che evidentemente non conosci bene, in una lingua che padroneggi ancora meno. Il 10 maggio 1987, mentre noi vincevamo il primo scudetto della storia del Napoli, tu non avevi ancora compiuto 5 anni e prendevi il biberon. Taci, che è meglio. Diego non avrebbe mai voluto nel suo spogliatoio un “fenomeno” come te. Firmato: nu scappat ‘e abitazione”.
Bruscolotti: “Lui è scappato dal manicomio”
A Cassano ha risposto anche Beppe Bruscolotti, uno degli uomini simbolo di quel Napoli: “Se noi eravamo degli scappati di abitazione – ha detto l’ex capitano azzurro a Radio Marte -, lui è scappato dal manicomio! Non varrebbe nemmeno la pena di rispondergli. Stiamo parlando di nessuno. Un personaggio che non conosce il significato della parola “rispetto”: ricordate cosa combinò a un signore come Fabio Capello che lo aveva portato al Real Madrid? Cassano ha perso l’ennesima occasione per stare zitto. Fossimo stati ancora calciatori, mi sarebbe piaciuto incontrarlo in campo. Uno contro l’altro. Marcatura stretta. Gli avrei riservato un trattamento molto speciale”.