l’editoriale
Mezzogiorno, 5 febbraio 2022 – 09:00
di Leonardo Palmisano
Il lavoro. Il lavoro nobilita l’uomo, quindi non occuparsene ignobile. Questo accaduto a Bari per tanto, troppo tempo. Scopriamo, in questo primo scorcio di 2022, che c’ una crisi da esuberi alla Bosch, che chiude un albergo importante, il Palace, che la Baritech dismette la fabbrica, che la Brsi licenzia nonostante la sentenza di un giudice, che altre crisi si delineano all’orizzonte. E lo si scopre nel pi crudo dei modi: dai media. Mentre impazzano i bonus facciate, dietro i quali si pu celare – inchieste alla mano – un intervento criminale di non poco conto, non c’ un luogo nel quale la citt possa discutere del suo futuro produttivo ed occupazionale.
Una volta c’erano i partiti. Adesso neanche la politica si occupa a tempo pieno del declino del lavoro (quindi di quello demografico) a Bari. Pertanto il privato fa quel che vuole. Chi bazzica la zona industriale conosce da oltre un decennio la crisi della Bosch e l’apprensione con cui si lavora nelle altre fabbriche. Una crisi che prefigura l’esodo della manifattura pesante dal territorio barese. Qui non in gioco il destino di una singola fabbrica o di settecento famiglie, ma l’identit operosa di una citt. Si pu davvero pensare che un’economia dei servizi ristorativi (locali e bar) possa sostituire la forza totale dell’industria? Illusioni. Dove questo avviene, altrove, c’ una grande intelligenza culturale ad innalzare la qualit dei servizi. Un’intelligenza poco presente nel sistema locale del food e dei servizi in genere.
Eppure, quante parole sono state spese per blaterare sulla necessit di fare di Bari una citt di servizi ad alto contenuto di pensiero? Quanti progetti sono stati elaborati per introdurre cervelli nel sistema del welfare, per esempio? E questi cervelli, quanto e come vengono assunti? Riesce, l’economia barese dei servizi, ad assumere a tempo indeterminato e pieno? Quanto si pontificato intorno ad investimenti light rivelatisi presto un fallimento, come Eataly? Perch non si invece provveduto a intrecciare il destino della Fiera del Levante alla manifattura di precisione e a quella informatica? Perch l’idea stessa della fabbrica a Bari non piace. pi accattivante una yogurteria della meccanica di precisione. Una cosa non esclude l’altra, si dir. Dipende. Dipende dal peso mediatico che si d alla manifattura. Pare, a guardare l’enfasi comunicativa messa sulla fragilissima economia del tempo libero (della movida, gestita parecchio dal crimine organizzato che da noi si chiama mafia), che si sia dimenticata la centralit della manifattura, per non parlare dell’indotto. pi facile trasformare la citt in un cantiere senza progetto, con tanti bar di contorno. In un cementificio senz’anima.
5 febbraio 2022 | 09:00
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