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Brandine con poveri materassi, alcune
credenze che custodivano qualche strumento di lavoro, qualche
anfora, cesti e vasi custoditi in una sorta di mensola
ripostiglio e visitate da inevitabili roditori, anche loro
sorpresi dall’eruzione. Pompei non è solo lo specchio della
magnificenza di cui si circondavano i ricchi commercianti che la
abitavano, gli scavi e i nuovi calchi effettuati sui resti
ritrovati fanno luce anche sulla situazione di precarietà e
subalternità vissuta da chi rendeva possibile la vita di agi dei
ricchi possidenti.
È stato infatti ritrovato, nella villa romana di Civita
Giuliana, a circa 600 metri dalle mura dell’antica Pompei,
l’arredo di una stanza assegnata agli schiavi. Sembra una
fotografia, un’immagine di quasi 2000 anni…
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