Clan e appalti in ospedali a Napoli, condanne per 290 anni – Campania

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Pm ne chiese 346: multe per 109mila euro, 72mila di risarcimento


(ANSA) – NAPOLI, 15 DIC – Quasi 290 anni di carcere sono
stati inflitti oggi dal Tribunale di Napoli nei conrfonti di 33
imputati al processo – celebrato con il rito abbreviato – sulle
infiltrazione dei clan negli appalti di diversi importanti
ospedali napoletani. Lo scorso 14 ottobre, al termine della
requisitoria i pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano della
Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli avevano chiesto pene
per complessivi 346 anni.
   
Il gip Anna Imparato ha anche assolto diversi imputati da alcuni
capi d’accusa. Complessivamente sono state comminate multe per
oltre 109mila euro.
   
Il giudice ha anche condannato alcuni imputati a risarcire
complessivamente 72mila euro: 20mila all’ospedale Cardarelli,
10mila euro ciascuno alle associazioni “Asso vittime
criminalità” e “Sos Impresa rete per la legalità”. Diecimila
euro di risarcimento ciascuno anche alla Cgil Nazionale e alla
Cgil della Regione Campania.
Lo scorso primo aprile i pm chiesero il rinvio a giudizio per 48
indagati tra i quali figurano i vertici di alcuni importanti
clan partenopei (sette in tutto) come il boss Luigi Cimmino, e
anche diversi funzionari dei più importanti ospedali di Napoli,
come il Cardarelli, l’azienda “dei Colli” e il Nuovo
Policlinico, tutti facenti parti nel processo delle parti
offese.
   
Una quarantina hanno scelto il rito abbreviato, come lo stesso
boss Cimmino e il figlio (entrambi oggi condannati a 9 anni e 4
mesi di reclusione) per i quali la DDA chiese rspettivamente 9 e
14 anni di carcere.
   
Gli arresti, invece, eseguiti dalla Polizia di Stato, risalgono
al 22 ottobre 2021. Nel mirino degli inquirenti finirono le gare
d’appalto nei piu’ importanti ospedali della citta’
riguardanti tra l’altro la ristorazione, i distributori
automatici, le pulizie e la sanificazione. (ANSA).
   

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