Le foreste sono un alleato pregiato contro il riscaldamento globale, perché assorbono circa un quarto dell’anidride carbonica emessa ogni anno nell’atmosfera. Ma se disturbate dalle attività umane, o dagli effetti dei cambiamenti climatici, possono trasformarsi rapidamente in un ulteriore pericolo, visto che una foresta in fiamme rilascia di colpo tutta l’anidride carbonica accumulata nei suoi alberi. Studiare la salute delle foreste del Pianeta è quindi fondamentale per prevedere come evolverà il clima nel corso del prossimo secolo, e valutare dove intervenire per prevenire potenziali disastri ecologici.
Un nuovo studio appena pubblicato su Science fa esattamente questo, valutando i rischi che corrono le aree boschive del nostro pianeta sotto tre aspetti differenti: il cosiddetto carbon storage (quanto carbonio catturato dalla CO2 riusciranno a stoccare), biodiversità, e pericoli legati a incendi, siccità e altri eventi distruttivi.
Il modello – spiegano i suoi autori – non è ancora perfetto, ma è comunque il tentativo più accurato mai realizzato di mappare i pericoli a cui andranno in contro le foreste in ogni area del globo nel corso del prossimo secolo. Di norma, le ricerche precedenti avevano esplorato gli effetti dei cambiamenti climatici sul carbon storage, sulla biodiversità e sulla deforestazione separatamente. Unendo queste tre dimensioni in un unico modello, gli autori ritengono di aver realizzato un importante passo in avanti verso una comprensione più olistica dei pericoli che minacciano le foreste di tutta la Terra.
Deforestazione
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di
Giacomo Talignani
Riuscirci ovviamente non è stato facile, per questo motivo il climatologo William Anderegg, dell’Università dello Utah, ha chiesto l’aiuto dei colleghi di diverse università europee, che lavorando insieme, e condividendo i dati di cui erano in possesso, hanno reso possibile la creazione di un modello omnicomprensivo per valutare lo stato di salute delle foreste della Terra.
Lo stoccaggio di carbonio
Guardando alla prima delle tre dimensioni studiate, il carbon storage, il modello prevede in assoluto una crescita dell’anidride carbonica sequestrata dalle aree boschive entro la fine del secolo, legata a una maggiore capacità vegetativa delle piante. A livello locale, però, la situazione cambierà notevolmente da zona a zona: le foreste boreali (la taiga che cresce a ridosso delle zone artiche) hanno ad esempio un alto rischio di veder ridurre il loro stoccaggio di carbonio entro la fine del secolo, al pari delle regioni più secche dell’Amazzonia e delle foreste tropicali africane.
La biodiversità
Sul piano della biodiversità, invece, i rischi più grandi li corrono le foreste che crescono nelle aree di confine tra differenti biomi, zone in cui l’aumento delle temperature può provocare più facilmente un drastico cambiamento ambientale, trasformando magari il clima di una foresta boreale in quello di un’area dal clima temperato. Non è un caso che proprio le taighe e le foreste nelle aree occidentali del Nord America sono tra quelle che corrono i rischi più concreti sul piano della perdita di biodiversità.
La deforestazione
Anche nel caso della deforestazione causata dai cambiamenti climatici, le taighe settentrionali sono tra le foreste che correranno i pericoli maggiori nell’arco del prossimo secolo, in compagnia, in questo caso, con le aree boschive tropicali.
Le foreste resilienti
“Visto che le foreste dovranno giocare un ruolo di primo piano nella mitigazione dei cambiamenti climatici – scrivono gli autori nelle conclusioni del loro articolo – sarà necessario in futuro un enorme sforzo scientifico per comprendere al meglio dove e come le foreste saranno resilienti agli effetti dei cambiamenti climatici nel corso del XXI secolo”.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-09-01 18:00:00 ,
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-09-01 18:00:00 ,
Il post dal titolo: Clima, non tutte le foreste corrono lo stesso rischio: una mappa globale scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-09-01 18:00:00 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue