Il ministro degli Esteri russo e il G20: «Apprezziamo il lavoro della presidenza italiana che è riuscita portare a termine il negoziato con un accordo, ma la bozza l’hanno discussa prima i Paesi del G7. Un comportamento non esattamente educato»
Sergej Viktorovich, perché la Russia non ha accettato la data del 2050 per raggiungere la neutralità climatica?
«E perché lei crede che il 2050 sia una data magica?».
Beh, il 2050 è l’ambizione indicata dall’Ue e proposta nella versione iniziale del comunicato del G20.
«Se è un’ambizione dell’Unione europea, anche altri Paesi hanno diritto ad avere ambizioni. Quanto al comunicato, noi apprezziamo il lavoro della presidenza italiana che all’alba di oggi è riuscita portare a termine il negoziato con un accordo, ma avremmo preferito che la bozza originale ci fosse stata consegnata prima. La ragione di questo ritardo è stata che prima l’hanno discussa i Paesi del G7 e poi hanno cominciato a farla circolare. Ecco perché conteneva la data del 2050. Ma è stato un comportamento non esattamente educato. E se i media italiani presentano come verità finale l’ambizione di Ue e Usa di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, ho paura che questo non sia giusto e rispettoso verso tutti gli altri membri del G20. Noi non ragioniamo per slogan o ambizioni, guardi a cosa è successo all’ambizione dell’Unione europea di fare a meno dei gasdotti russi. Noi abbiamo razionalmente calcolato che raggiungeremo la neutralità carbonica entro il 2060 e lo faremo».
Sergej Lavrov non risparmia le parole. Il ministro degli Esteri russo è venuto a Roma senza il suo presidente, Vladimir Putin, che ha preferito partecipare al vertice solo in collegamento video.
Perché il presidente Putin, doppiamente vaccinato, non ha partecipato fisicamente al G20?
«Non vedo alcun legame tra i vaccini e la presenza fisica. Molti leader hanno appoggiato le cose dette dal presidente Putin nel suo intervento».
Qual è a suo avviso il bilancio di questo summit?
«I tentativi in passato di promuovere approcci unilaterali non si sono rivelati richiesti. La maggioranza dei partecipanti si è pronunciata perché il G20 dia l’esempio nella ricerca di soluzioni collettive che garantiscano l’equilibrio degli interessi sia nella sfera della battaglia contro il coronavirus, sia in quella del mantenimento di un clima sostenibile per la vita, che nella sicurezza energetica. Su quest’ultima è stato nettamente sancito che il G20 si batterà per soluzioni future basate su un netto equilibrio stabile tra gli interessi dei fornitori e quelli dei consumatori delle risorse energetiche. Sui cambiamenti climatici è stata mantenuta la logica per noi fondamentale degli accordi di Parigi, che si poggiano su passi volontari di ogni Stato tesi alla riduzione delle emissioni garantendo il rispetto degli interessi nazionali nella sfera dello sviluppo economico. Quindi ritengo che quello del G20 sia un risultato molto positivo, basato sulla volontà di lavorare in modo collettivo. Noi siamo sempre a favore di questo approccio».
Avete annunciato che dal 1° novembre sospenderete i rapporti diplomatici della Russia con la Nato, accusando l’Alleanza di «non essere interessata a un dialogo equo». Ci sono segnali da parte della Nato?
«Non c’è alcuna informazione su che cosa intenda fare la Nato. Ci basiamo sui fatti e i fatti ci dicono che non si vuole alcuna interazione con noi. La Nato, quando ancora c’era il Consiglio Russia-Nato e c’erano dei nostri rappresentanti, desiderava soltanto insegnarci a vivere chiedendo ogni volta di far riunire il Consiglio per discutere dell’Ucraina. Questo era l’interesse, intensificare la propaganda ed esercitare pressione sulla Federazione Russa. Basta, ora la questione è chiusa. Se la Nato avrà qualche ragione per rivolgersi a noi, ci sarà il nostro ambasciatore in Belgio che è responsabile dei rapporti bilaterali. Avevamo informato l’Alleanza: in caso di necessità potete mandare segnali tramite questo diplomatico».
Ha incontrato il segretario di Stato Usa Tony Blinken?
«No. Non so neppure se sia a Roma. Ma ieri sera a cena ho avuto modo di parlare con il presidente Biden».
1 novembre 2021 (modifica il 1 novembre 2021 | 08:06)
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Paolo Valentino , 2021-11-01 07:06:36
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