di Pietro Deragni
Cresce il numero delle imprese dentro Structura-X, la federazione nata per rendere interoperabili le infrastrutture cloud di queste aziende. Raggiunge quota 28 il numero degli iscritti. Structura-X, avviata a fine dicembre scorso da sette fondatori – Aruba, il campione dei data center; Engineering, multinazionale dei servizi informatici; Top-Ix, il consorzio che gestisce un internet exchange per servire l’area del Nord-ovest; Noovle, la controllata di Tim dedicata a sviluppare il mercato del cloud; il colosso dell’informatica francese Atos, T-Systems, controllata della compagnia di telecomunicazioni tedesca Deutsche Telekom, e De-Cix, internet exchange tedesco – fa parte dei progetti faro che i vertici di Gaia-X, la federazione di aziende per un cloud europeo, sostengono per creare federazione di mercato con cui controbilanciare il potere dei signori del cloud, tutti con passaporto timbrato da Stati Uniti o Cina, a cominciare da Amazon web services, Google, Microsoft e Alibaba.
Structura-X integra le precedenti iniziative di Gaia-X per il settore automobilistico (Catena X), l’agricoltura (AgriGaia) e la finanza (EuroDat). Le prime offerte certificate dovrebbero essere pronte entro la metà di quest’anno. L’iniziativa è emersa a margine del recente Gaia-X Summit di Milano tenutosi lo scorso novembre ed è stata raccontata in anteprima europea proprio da Wired. In quell’occasione, il ministro dell’Economia tedesco Peter Altmaier aveva ribadito l’importanza della costruzione di infrastrutture compatibili con Gaia-X in Europa insieme ai servizi del settore industria.
Nel frattempo, si sono aggiunte altre società da tutta Europa. Oggi i membri di Structura-X sono 28 provenienti da 10 paesi: AssoSoftware (Italia), City Network (Svezia), Cloud & Heat Technologies (Germania), Cs Group (Francia), Csi (Italia), Ebrc (Lussemburgo), Elmec (Italia), Fabasoft (Austria), International Dataspaces (Germania), Ionos Se (Germania), Kpn (Paesi Bassi), Luxinnovation (Lussemburgo), Mainstream (Repubblica Ceca), Next layer (Austria), OpenNebula Systems (Spagna), Ossm (Irlanda), ThreeFold Tech (Belgio), Tietoevry (Finlandia), United Group (Paesi Bassi), Vivacom (Bulgaria). I membri non si limitano a rendere disponibili i servizi infrastrutturali. Queste società hanno inoltre accettato di utilizzare la tecnologia open source per rendere praticabili i servizi in cloud. Ciò include l’interoperabilità nel rispetto della sicurezza e della privacy fin dalla fase di progettazione.
“Apprezziamo molto l’iniziativa dei fornitori di infrastrutture – ha affermato Max Ahrens, presidente del consiglio di amministrazione di Gaia-X -. L’implementazione industriale degli standard Gaia-X da parte dei fornitori di cloud e infrastrutture è un elemento essenziale per il funzionamento della sovranità dei dati in Europa“.
Structura-X invita tutti i provider di servizi cloud a partecipare. L’obiettivo comune è trasformare i loro servizi infrastrutturali esistenti in un ecosistema per la sovranità europea dei dati. È in corso la creazione di un’infrastruttura cloud europea globale. Gli utenti saranno in grado di testare e distribuire i propri servizi e data room in un’infrastruttura approvata da Gaia-X.
Structura-X opererà a stretto contatto con Gaia-X, che ha tra gli obiettivi quello di definire le specifiche tecniche per la sovranità dei dati. Allo stesso tempo, Structura-X consentirà la scalabilità necessaria per la nuova collaborazione intersettoriale e cross-country nel cloud. Questo consentirà di superare la precedente frammentazione del mercato cloud europeo.
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www.wired.it
2022-02-18 14:27:33