Colloquio Meloni-von der Leyen a palazzo Chigi: sul tavolo Pnrr, migranti e Mes

Colloquio Meloni-von der Leyen a palazzo Chigi: sul tavolo Pnrr, migranti e Mes

Colloquio Meloni-von der Leyen a palazzo Chigi: sul tavolo Pnrr, migranti e Mes



La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. La premier ha accolto von der Leyen nel cortile di Palazzo Chigi con uno scambio affettuoso di saluti. Stretta di mano davanti ai fotografi prima di salire per il colloquio.

Il nodo del Mes

Si tratta della ripresa di quel dialogo non proprio semplicissimo avviato a Bruxelles a inizio novembre, alla prima uscita internazionale di Meloni nel pieno del braccio di ferro con la Francia sulla questione della nave Ocean Viking sbarcata infine a Tolone previo incidente diplomatico con il presidente francese Emmanuel Macron. Nel frattempo si è chiuso l’accordo sul price cap e si è aperto il nodo del Mes: dopo la Germania, l’Italia è rimasto l’unico Paese a non aver ancora ratificato la riforma del Fondo Salvi-Stati, e non si intravvedono molte possibilità di modificare le regole come vorrebbe il governo italiano.

I temi sul tavolo: dall’Ucraina al Covid

I temi sul tavolo – si fa sapere da Palazzo Chigi – saranno ad ogni modo soprattutto quelli più urgenti di cui si occuperanno i capi di governo nel Consiglio Ue del 9 e 10 febbraio prossimi, che su insistenza dell’Italia ha tra i temi all’ordine del giorno proprio quello dei migranti. Oltre al sostegno all’Ucraina, all’energia e al Covid: l’Italia ha adottato la misura dei tamponi per chi arriva dalla Cina allo scopo di scongiurare una ripresa pandemica e Meloni chiederà un coordinamento europeo su questo tema.

La partita importante del Pnrr

Sullo sfondo resta la questione, importante per il governo, delle modifiche al Pnrr. E se c’è una cosa che ha imparato la premier Giorgia Meloni in queste prime complicate settimane di governo, impegnate soprattutto nel varo della legge di bilancio, è che le grandi questioni non sono risolvibili se non in un quadro europeo. Ora l’Italia si prepara a chiedere di aggiornare il Piano alla luce del caro-energia e del caro-materiali. Ma non solo. Il progetto è quello di rivederne anche la governance impostata da Draghi, e anche questo passaggio va a maggior ragione concordato con Bruxelles.



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