aggiornamento
12 Novembre 2024
11:55
Ancora un’aggressione in ospedale, questa volta ai danni del primario del Pronto soccorso di Lamezia Terme, Rosarino Procopio. L’uomo è stato aggredito con un manganello nella serata di martedì 12 novembre dal parente di una paziente che doveva essere dimessa dal reparto di Osservazione breve intensiva. Sono in corso accertamenti sull’episodio.
Immagine di repertorio
Ancora un’aggressione in ospedale, questa volta ai danni del primario del Pronto soccorso di Lamezia Terme, Rosarino Procopio. Il professionista è stato aggredito nella serata di ieri, martedì 12 novembre, dal parente di una paziente che doveva essere dimessa dal reparto di Osservazione breve intensiva.
Durante il colloquio con i familiari il primario ha provato a spiegare che il periodo di osservazione e l’iter diagnostico erano terminati e che la signora poteva essere dimessa e rientrare tranquillamente a casa, continuando a seguire la terapia prescritta dai sanitari.
Uno dei tre parenti presenti però ha cominciato a inveire contro il medico e a opporsi alla dimissione della paziente. Quando il medico si è girato per rientrare nella sua stanza, il parente lo ha colpito alla schiena con un manganello che teneva nascosto sotto un giubbotto.
Sul posto sono immediatamente intervenuti gli uomini della sorveglianza, gli agenti del posto di polizia del pronto soccorso e agenti del Commissariato che stavano scortando un paziente.
Secondo quanto si apprende, ulteriori accertamenti sull’episodio sono ancora in corso da parte della Polizia mentre l’Azienda sanitaria sta seguendo la vicenda per garantire la tutela legale al sanitario, in attesa di costituirsi parte civile contro l’autore dell’aggressione.
Identificato l’aggressore: si tratta di una persona già nota alle forze dell’ordine
Due agenti del locale commissariato, che si trovavano nel ospedale, hanno bloccato l’aggressore da quando aveva colpito il medico. Si tratta, secondo quanto si apprende, di una persona già nota alle forze di polizia. Gli agenti hanno avviato l’attività giudiziaria e non si esclude che possano essere emessi a breve provvedimenti a suo carico.
L’Asp di Catanzaro: “Profonda solidarietà, l’Azienda farà la sua parte”
“L’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro – si legge in una nota – esprime profonda solidarietà al dottor Rosarino Procopio. Condannare un’aggressione premeditata è tristemente scontato, ci aspettiamo una risposta forte da parte delle Autorità competenti, perché questi fenomeni danneggiano, oltre al personale sanitario, anche tutta l’utenza”.
“In questo caso non sono neanche invocabili possibili giustificazioni come la tensione emotiva. Non è tollerabile che si entri in un ospedale con un manganello per imporre con la forza e la violenza un abuso. L’Azienda farà come sempre la sua parte”.
Il governatore Occhiuto: “Episodio che desta grande allarme”
“L’ennesimo episodio violento nei confronti del personale sanitario desta grande allarme e richiama l’urgenza di attivare ogni misura necessaria per tutelare i nostri medici e i nostri infermieri. Vicende di tale gravità, come quella avvenuta ieri sera nell’ospedale di Lamezia Terme, stanno diventando sempre più all’ordine del giorno”, è il commento di Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
“Per questo, ancora una volta, rinnovo l’invito alle istituzioni affinché si attivino tutte le opportune contromisure per arginare un fenomeno così inquietante. Sincera solidarietà e vicinanza al dottor Procopio, ai suoi colleghi, ai pazienti, e a tutta l’Asp di Catanzaro. Mi auguro – aggiunge – che l’individuo che si è permesso di entrare in ospedale con un manganello, un comportamento davvero pazzesco, con l’evidente intento di usare la violenza contro qualcuno, venga assicurato alla giustizia per il suo atto criminale e indegno di un Paese civile”.
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di Eleonora Panseri
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2024-11-12 10:56:00 ,