Un colpo ”importante” sì, ma non un colpo significativo, ”non porterà alla fine del gruppo”. Perché come dimostra la sua storia, lo Stato Islamico (Isis) è sopravvissuto alla morte di ”leader carismatici” come potevano essere Abu Musab al-Zarqawi prima e Abu Bakr al-Baghdadi poi. E resisterà quindi anche all’uccisione dell’ultimo suo leader, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurashi, che ”non era certo un personaggio fondamentale” ed ”era criticato da molti negli ambienti jihadisti per mancanza di carisma e legittimità”. Lo spiega all’Adnkronos Lorenzo Vidino, direttore del Program on Extremism della George Washington University, convinto che ”continuerà la fase di relativa crescita e rinascita dell’Isis alla quale abbiamo assistito nelle ultime settimane”.
Vidino cita una ”serie operazioni sul territorio siriano iracheno”, con ”imboscate e attacchi all’esercito” di Baghdad, ma su tutti spicca ”l’assalto alla prigione di Hasakah” nel nord est della Siria, costato centinaia di vittime. Si tratta comunque di ”un gruppo molto indebolito rispetto a dieci anni fa”, ma con ”segnali di ripresa” che, secondo Vidino, ”continueranno” perché quella di al-Qurashi ”non sembra una perdita in grado di cambiare il gruppo”.
‘difficile se non impossibile fare un nome per suo successore’
Insomma, ”l’Isis esiste da vent’anni, di leader ne ha persi tanti e se è andato avanti senza al-Baghdadi lo farà anche ora senza al-Qurashi. Si tratterà solo di trovare qualcuno per sostituirlo”. Difficile, se non ”impossibile” fare un nome, ”dipenderà dalle dinamiche interne”, anche se ”non sarà facile trovare leader come al-Baghdadi o Zarqawi”. In ogni caso sarà ”necessario che appartenga alla cerchia interna della leadership, che faccia parte del core del gruppo”, ma servirebbe anche un leader che ”sappia attrarre maggiori consensi dall’esterno come faceva al-Baghdadi. E come invece non ha fatto al-Qurashi” che ”non ha mai fatto un video, non si è mai fatto vedere in questi anni”.
Dato che ”rimane un gruppo a trazione siriano-irachena” risulta ”difficile che sia un soggetto esterno”. Perché anche se ”il gruppo è sempre più internazionalizzato”, a livello di ”leader sono arabi, e per lo più siriani e iracheni”. Che dopo il raid di oggi dovranno ricordarsi di ”guardarsi sempre alle spalle”.
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2022-02-03 21:41:12 ,