Abbiamo testato la versione base gratuita sul sito ufficiale. La differenza con il resto della concorrenza è la capacità di questo modello di seguire in modo più preciso le indicazioni complesse e ricche di richieste, senza spendere strabocchevole tempo nell’elaborazione. Nell’esempio qui sopra avevamo richiesto: “Un automa stile steampunk in un paesaggio bucolico con cani e gatti, luce al tramonto, stile dipinto a olio, c’è una cascata in lontananza e le nuvole compongono la scritta WIRED”. L’AI ha impiegato circa 4 secondi.
Nel secondo esempio qui sopra, avevamo richiesto: “Una mano scrive WIRED su una pergamena poggiata su un tavolo di legno pregiato, ci sono anche delle clessidre e una sfera di vetro con dentro il Colosseo”. In 3 secondi netti il risultato è accettabile, certo quell’anulare è praticamente sparito, fondendosi col medio, rivelando come le AI continuino ad avere qualche problema con mani e scritte (vedi anche sopra).
Le versioni più evolute di Flux.1
Come per gli altri strumenti, anche Flux.1 ha piani a pagamento per rese superiori. Ci sono tre opzioni ovvero schnell, dev e pro, ognuna con caratteristiche peculiari (vedi schema qui sopra) e portali che la mettono a disposizione per un test:
- [schnell], variante base open source per uso personale: HuggingFace, Replicate, fal.ai, mystic, deepinfra
- [dev] variante per uso più evoluto, ma non commerciale: HuggingFace, Replicate, fal.ai, mystic, deepinfra
- [pro] versione più evoluta con possibilità di uso commerciale: Replicate, fal.ai, mystic
Per esempio, su HuggingFace l’uso è gratuito, serve solo un po’ di attesa. Le versioni dev e pro hanno costi che dipendono dai portali utilizzati, per esempio su fai.ai si va da 0,025 a 0,05 dollari a megapixel generato acquistando crediti poi da spendere. In alternativa, sul portale Poe si possono testare gratuitamente tutte e tre le varianti, seppur con limiti per l’uso gratuito.