Terza dose per 15 milioni di italiani a partire dal primo dicembre. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato alla Camera che il governo è pronto a dare il via al booster dell’immunizzazione per la classe di età tra i 40 e i 60 anni. E ha anche annunciato che la durata della validità del Green pass sarà rivista in funzione del richiamo del vaccino. Mentre è molto probabile che gli hub vaccinali debbano riaprire. La possibilità di fare il richiamo scatterà a sei mesi di distanza dalla seconda dose. Per tutti si useranno i vaccini a Rna messaggero, ovvero Pfizer e Moderna. Gli 8 milioni di 50enni e i 7 milioni di 40enni andranno ad aggiungersi ai venti milioni di over 60 che attendono la terza immunizzazione.
Booster, il calendario per gli over 40
«La terza dose è assolutamente strategica per la campagna vaccinale: siamo all’83,7% di persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Il richiamo ad oggi è stato offerto a 2,4 milioni. Abbiamo iniziato da immunocompromessi, fragili, sanitari, over 60 e chi ha avuto J&J che possono avere booster dopo sei mesi», ha detto ieri Speranza a Montecitorio. Avanzando anche la proposta di renderla obbligatoria per gli operatori sanitari. Dal 18 settembre, data dell’inizio, la somministrazione delle terze dosi ha preso un ritmo di centomila iniezioni al giorno. Ma la struttura commissariale del commissario Francesco Paolo Figliuolo conta di triplicare la velocità tra dicembre e febbraio. In questo modo, pronostica oggi La Stampa, per concludere l’operazione terza dose a tutti ci vorrebbero circa 100 giorni e si finirebbe tra febbraio e marzo.
Attualmente il calendario della terza dose per gli over 60, gli immunodepressi e i fragili ha visto l’offerta di somministrazione a sei milioni di persone, ovvero quelli che hanno fatto il secondo richiamo entro sei mesi. Il 40%, spiega oggi Repubblica, ha accettato ma con forti differenze territoriali. In Valle d’Aosta soltanto il 16,9% degli aventi diritto si è immunizzata, la Basilicata è a quota 17%. La Calabria è poco sopra il 18% mentre la Puglia ha il 24% di richiami e la Sicilia il 30%. Le regioni virtuose sono invece il Molise (82,7%), il Piemonte (65,6%), l’Umbria (59,2%) e la Campania (52,2%). Con la classe 40-60 al via la platea raddoppia. Dal primo dicembre potranno servire fino a 3,3 milioni di vaccini visto che questo è il numero di persone di quella classe di età che ha completato la somministrazione di prima e seconda dose tra dicembre 2020 e giugno 2021.
Chi può ricevere il richiamo
E non è tutto, visto che a fine dicembre arriveranno altri 3 milioni di persone. Mentre a gennaio 2022 saranno 5,5 milioni gli individui che potranno chiedere il richiamo. Dove? Probabilmente nei grandi hub vaccinali che nel frattempo erano stati chiusi dalle Regioni mentre la richiesta di prime e seconde dosi calava. La struttura commissariale dice che attualmente sono in funzione 2.900 punti vaccinali, ma nel conto sono entrati anche i poliambulatori della Asl che hanno sostituito gli hub. Ma i centri di grosse dimensioni sono calati del 30%. E alcuni dovranno essere per forza riaperti. Attualmente possono ricevere il richiamo: tutti gli over 60, chi ha ricevuto un’unica dose di Johnson & Johnson, tutti gli operatori del sistema sanitario (medici, infermieri, operatori socio-sanitari, eccetera) e chi lavora nelle Rsa.
Gli immunodepressi ricevono invece una dose addizionale che si somministra ad almeno 28 giorni di distanza dalla seconda. Per la terza dose, spiega ancora oggi Repubblica, ogni Regione si organizzerà in modo autonomo. Ci sarà chi invierà messaggi per convocare gli interessati, mentre in altre sarà necessario prenotarsi. Il richiamo può essere offerto anche in farmacia. Per Pfizer e Moderna è previsto un dosaggio dimezzato (dopo la somministrazione di un’intera dose avvenuta all’inizio della campagna nei confronti di 30-40mila anziani secondo i calcoli di Report). Comirnaty ha infatti 30 microgrammi di principio attivo. Moderna ne ha 100. La vaccinazione eterologa è stata studiata all’epoca dei problemi con AstraZeneca e la risposta immunitaria è stata definita molto buona.
La terza, la quarta e la quinta dose?
Gli effetti collaterali della terza dose sono uguali alle prime due. Le più frequenti sono il dolore al braccio, la febbre, il male alle ossa e il mal di testa per qualche giorno. Per alcuni giorni si possono anche gonfiare i linfonodi del braccio. La terza dose serve per il calo degli anticorpi e per l’aumento delle infezioni tra i vaccinati osservato in questi mesi. Anche se gli studi scientifici cominciano a sostenere che i vaccini continuano a svolgere una funzione protettiva anche a distanza di un anno dalla seconda dose. In Israele, dove la campagna per la terza dose è già partita, l’epidemia è tornata sotto controllo dopo la somministrazione del booster a 4 milioni di cittadini su un totale di 9,2.
Dopo la terza dose sarà il momento della quarta e della quinta? Anche se oggi è presto per dare una risposta, c’è chi sostiene che l’immunità della terza dose possa durare anche per 5 o 10 anni e chi ritiene che l’arrivo di nuove varianti possa richiedere ogni anno l’aggiornamento dei vaccini, come oggi accade per l’influenza. Infine, anche i soggetti immunizzati con un vaccino non autorizzato nell’Unione Europea (come Sputnik o i cinesi) possono ricevere una dose di richiamo con un preparato a m-Rna nei dosaggi autorizzati per il booster. E il Corriere della Sera scrive oggi che superato il termine massimo di 6 mesi dal completamento del ciclo primario con vaccino non autorizzato da EMA, così come in caso di mancato completamento dello stesso, è possibile procedere con un ciclo vaccinale primario completo con vaccino a mRNA.