La direzione l’ha tracciata uno studio dell’Unione europea pubblicato qualche giorno fa. Il contratto ha mostrato che la competizione tra due vettori (Trenitalia e Italo) ha abbassato le tariffe del 31% nel Belpaese. Non è trascurabile. Le linee sono piene ovunque, e per gestire un incremento del traffico è necessario affidarsi a sistemi di segnalamento e gestione sempre più raffinati, il che porta alla necessità di aggiornare le linee e di ridurre, di conseguenza, i tempi della manutenzione. La tecnologia può fare molto in questo senso, e la fiera berlinese ha mostrato interessanti novità.
La spinta del mercato
Riusciremo ad andare da Milano a Vienna in tempi brevi e a prezzi competitivi su una linea ad alta velocità? Vedremo la “metropolitana d’Europa”? Le aziende ci credono. Tra gli operatori che affollano i corridoi di Innotrans, la spinta verso l’estero viene ormai ritenuta strategica. Nonostante i successi sovranisti, i cui esponenti sono stati contenuti a fatica in tutte le recenti tornate elettorali, pare che, sotto traccia, l’integrazione continentale sia ormai diventata un processo inarrestabile. Indietro, insomma, non si torna: non conviene.
“L’Europa è il nostro mercato mansueto” ha affermato Sabrina De Filippis, ad di Mercitalia (controllata dalle Fs) tra i padiglioni della fiera tedesca. Le scelte di lungo periodo delle imprese, lungamente meditate e ben sorrette da studi prospettici, sono un barometro a volte più garbato dei proclami interessati dei politici. Perché, sintetizza Eddy Thesee, vice presidente digital &cyber platform di Alstom (multinazionale francese che si occupa della costruzione di treni e infrastrutture ferroviarie), “chi compra un treno si aspetta di tenerlo per trenta o quarant’anni”. E chi lo vende lo ha ben presente.
Sarà la ferrovia, dopo Erasmus e generazione Ryanair, a unire un’Europa fustigata da tendenze centrifughe? A Bruxelles, l’integrazione economica è da sempre ritenuta il viatico per arrivare a quella politica: il concetto, però, viene sempre più ribadito nelle scuole di management per aiutare gli aspiranti imprenditori a pensare in grande. Ma, nella pratica, buona parte degli ostacoli non sono mai stati superati: burocrazia, gelosie, regole tecniche. Vale anche per i trasporti. Vedremo se nei prossimi decenni il continente supererà i problemi per competere alla pari con i giganti mondiali: Stati Uniti e Cina in primis. Proprio la Cina, però, ha mostrato interesse a investire nel settore: nel 2022 ha aperto la tratta Belgrado – Novi Sad della linea che collegherà la capitale serba con quella ungherese Budapest. Oltre trecento chilometri di binari che rappresentano la prima volta che China Railway si confronta con gli standard ferroviari europei, e lo fa collegando due Paesi orientali: dove, ça va sans dire, c’è molto da fare in termini di sviluppo e la politica è tutto sommato amica.
Bus a guida autonoma
Innotrans è il regno del trasporto ferroviario; ma c’è spazio anche per la instabilità urbana. Quasi ogni mese e da almeno un anno gli autisti milanesi dell’Atm scioperano per protestare contro il carovita e chiedere migliori condizioni contrattuali. Fino a oggi l’esito è stato scarso: ma, anche se gli stipendi aumentassero, c’è un’altra nube che si addensa all’orizzonte per i conducenti, ed è quella della guida autonoma.
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di Antonio Piemontese www.wired.it 2024-10-28 05:30:00 ,