La cosa giusta stavolta prova a farla Christoph Waltz, che interpreta questo cacciatore di taglie europeo in America, uomo duro e tutto d’un pezzo (c’era da giurarci), pistolero abile senza famiglia che incontra una donna ancora più dura di lui, interpretata da Rachel Brosnahan, ovvero La favolosa signora Maisel. Lei è quindi ancora una volta qualcuno dal portamento nobile e altolocato che finisce in un contesto basso, nel quale però sa trovarsi a proprio agio senza rinnegare le proprie origini. Imbraccia pistole e difende se stessa e gli altri per non tornare con l’uomo che abusava di lei.
Proprio Christoph Waltz e Rachel Brosnahan sono gli unici due attori che recitano con un senso in questo film per altri versi declamato male. Entrambi hanno un mestiere così forte che, anche su un set evidentemente caotico nel quale un altro titano come Willem Dafoe (carta matta esterna agli eventi che entra ad un certo punto) non riesce a dare il meglio, lavorano di esperienza per cesellare tutto sommato personaggi classici. Lei disegnata secondo dettami tipici del western dell’età dell’oro, lui invece molto più da west anni ‘70. Insieme hanno una bella chimica.
Il resto è un disastro virato in seppia (che idea pessima!), scritto abbastanza male e nel quale l’azione sembra aggiunta a posteriori, posizionata in certi punti precisi, autoconclusiva, sempre slegata dal racconto tranne, ovviamente, il grande scontro finale e il duello (qualcuno può considerare spoiler il fatto che in un western di Walter Hill ci sia un duello finale?) che davvero non è necessario e pare attaccato con lo scotch come un’appendice ai fogli della sceneggiatura.
Qui però torna la distinzione menzionata all’inizio. Siamo davanti ad un film di Walter Hill, uno degli ultimi probabilmente. E che una persona che ha fatto la storia di questo genere (anche molti dei suoi film non ambientati nel vecchio west suonano e funzionano come western) sì chiuda con un duello tra due pistoleri anziani ma dai valori di ferro che non sanno tuttavia rinunciare ai loro ruoli, beh può facilmente non significare niente per molti ma per un cuore che batte da quel lato del cinema, al netto dei problemi del film, è un finale di livello.
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di Gabriele Niola www.wired.it 2022-09-06 19:45:00 ,