L’ex deputato del Movimento 5 Stelle interviene sulla situazione a Kabul: «Ai talebani di essere riconosciuti importa poco o nulla. Il dialogo è necessario se si vuole avere un minimo di influenza su una terra strategica o per mettere in piedi corridoi umanitari per migliaia di profughi»
Dopo le polemiche che hanno investito Giuseppe Conte per le parole usate sui talebani — «Coltivare un serrato dialogo con il nuovo regime che appare, almeno a parole, su un atteggiamento abbastanza distensivo» — e le conseguenti prese di distanza del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha ricordato «I talebani vanno giudicati dalle loro azioni, non dalle loro parole», sulla questione afghana interviene per dire la sua l’ex M5S Alessandro Di Battista, con un articolo su Tpi dal titolo sulla linea contiana «Chi è interessato davvero al popolo afghano dovrà parlare con i talebani. Il resto è ipocrisia». «Anche la prima vittima della guerra in Afghanistan è stata la verità. Una verità che ancora oggi, nonostante i nodi siano tutti venuti al pettine, viene vilipesa, oltraggiata, assassinata — scrive l’ex deputato —. Gli Stati Uniti e i suoi servi sciocchi non hanno bombardato l’Afghanistan (così come l’Iraq, la Libia o la Siria) per eliminare il terrorismo, la shari’a, il burqa o per garantire diritti umani. E chi ancora si beve questa balla è complice dei padroni e padrini del pianeta».
Di Battista scrive dei tentativi di fuga degli afghani, che da giorni si affollano davanti all’aeroporto di Kabul
e che arrivano a circondare gli aerei in partenza sulla pista: «Certo, fanno scalpore le immagini degli afghani aggrappati al carrello di un aereo nordamericano e precipitati nel vuoto. Dovremmo tuttavia ricordare che da aerei simili sono state sganciate tonnellate di bombe che hanno fatto decine di migliaia di vittime innocenti, hanno sterminato famiglie intere nei giorni di festa, hanno carbonizzato bambini ai quali non è stata potuta dare neppure una degna sepoltura. Questa è la guerra. Questa è stata la guerra in Afghanistan. Una guerra oscena, ipocrita, inutile. Una guerra, oltretutto, persa». Poi, nella sua analisi, arriva a dar ragione al neo presidente del Movimento 5 Stelle Conte: «Ai talebani di essere “riconosciuti” importa poco o nulla. Sono i vincitori della guerra in Afghanistan e, piaccia o non piaccia, se si vuole avere un minimo di influenza su una terra strategica o se, banalmente, si vuole dar seguito alle dichiarazioni contrite e mettere in piedi corridoi umanitari per migliaia di profughi, bisogna parlare con loro. Punto. Oltretutto non sarebbe nulla di nuovo. Da anni ormai pezzi grossi dell’intelligence dei Paesi occidentali trattano con i talebani. Ci hanno trattato emissari di capi di Stato, dirigenti dei ministeri degli Esteri, Ong, persino direttori di imprese straniere».
«Io, sia chiaro — precisa Di Battista —, non provo alcuna simpatia per i talebani, ma trovo stomachevole scandalizzarsi per come i talebani trattano le donne e fare affari con i sauditi o considerare un `principe del rinascimento´ Mohammad bin Salman, colui che ha ordinato l’assassinio e il conseguente smembramento del giornalista Khashoggi. Chi è davvero interessato alle condizioni di vita degli afghani — prosegue l’articolo —, martoriati da una guerra infinita, la cui maggior parte vive con meno di 2 dollari al giorno (i denari americani hanno corrotto l’establishment afghano, non hanno certo aiutato la popolazione), dovrà parlare con i talebani. Se si vorranno aprire strutture sanitarie occorrerà parlare con i talebani. Se si volesse impedire che un Paese così importante si consegnasse ai cinesi come il fantasmagorico esercito afghano addestrato a suon di miliardi dei contribuenti Usa o europei si è consegnato ai talebani, beh, occorrerà trattare con loro. Altrimenti si può sempre tentare la strada della guerra umanitaria per scalzare dal potere i mullah del nuovo millennio. In fondo ha funzionato alla grande, non è vero? È la posizione di alcuni politici di centro-destra. Tornare in guerra dopo averla persa. Fenomeni al potere».
21 agosto 2021 (modifica il 21 agosto 2021 | 12:34)
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