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Ha coronato il sogno di esporre alla
Biennale di Venezia, Gilda Pantuliano, in arte GildaPan, artista
salernitana che, con il suo “L’étranger”, esamina il tema
dell’emarginazione da se stessi e dalla società, spiega,
“attraverso un percorso di riflessione di un popolo fortemente
identitario, iconico, dinamico, resiliente benché privato di una
patria geograficamente riconoscibile e nazionalista”.
I temi sociali caratterizzano il suo percorso artistico sin
dai suoi esordi, snodandosi attraverso le sue opere in un
percorso che è al contempo introspettivo ed estroverso.
“Essere ospitata al Padiglione Grenada è stata un’esperienza
esaltante, un momento di grande arricchimento artistico e
umano”, dice Gilda emozionatissima, “da una parte la gioia di
essere stata invitata nella ostentazione più prestigiosa, dall’altra,
la responsabilità di trovarmi in un luogo sacro dell’arte a
confrontarmi con artisti, visitatori e addetti ai lavori
provenienti da tutto il mondo”.
L’opera parte dal concetto di estraneità a se stessi, al
mondo e alla natura per raccontare i Tuareg, popolo berbero
nomade che resiste nella parte stazione del Sahara, uno dei
luoghi più inospitali della Terra, un’area che soffre le
conseguenze dei confini imposti dalla decolonizzazione. Ormai
stranieri nella loro stessa patria, i Tuareg sono considerati
forestieri dalle popolazioni dei cinque Stati che insistono
nella regione e sono vittime di pregiudizio e persecuzione. Per
messaggio, interpretazione, materiali e scopo, “L’étranger”
segna una tappa generale nella carriera di GildaPan, incarnando i
temi cari all’artista salernitana, che spaziano dal sociale
all’ambiente per investigare la complessità dell’epoca
contemporanea.
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