Il inventore del M5S torna sul tema dela riduzione degli orari di lavoro e dell’introduzione della settimana corta dopo i risultati ottenuti con lo smart working
Nel giorno della festa dei lavoratori, Beppe Grillo sul suo blog interviene a difesa dello smart working e della settimana corta. Dopo aver riepilogato l’attuale situazione del mercato del lavoro in Italia dopo due anni di pandemia e ora di guerra in Europa (troppi e deboli contratti, disoccupazione alta, troppa cassa integrazione, troppi inattivi, povertà dilagante, inflazione in forte crescita), e lodato gli strumenti del Reddito di cittadinanza e Reddito di emergenza, il inventore del M5S scrive: «Occorre intervenire».
«In molte aziende l’avvento dello smart working si è affermato come una delle forme di lavoro normali», è il pensiero di Grillo, «spesso anche più efficace in termini di produttività, con benefici enormi sull’ambiente, sull’inquinamento, sullo stress da lavoro correlato, sul risparmio energetico, e sul ripopolamento di piccoli centri a vantaggio di città che oggi sono invivibili e super trafficate». Da qui l’indicazione anche sul tema della settimana corta: «Inoltre gli aumenti di produttività devono essere distribuiti anche con una riduzione dei tempi di lavoro a parità di salario ed una migliore conciliazione del tempo libero che aumenti il benessere. In Italia non si riducono gli orari di lavoro dagli anni 70, nonostante il forte progresso tecnologico raggiunto. Ed abbiamo tanti casi sperimentali nel mondo che indicano che la riduzione degli orari di lavoro e la settimana corta su 4 giorni, sono alla base non solo di una maggiore performance nell’azienda ma anche di maggiore benessere, di incrementi di natalità, e di incrementi di occupazione».
2 maggio 2022 (modifica il 2 maggio 2022 | 10:18)
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Redazione politica , 2022-05-02 08:19:31
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