Roma chiede a Bruxelles di non contare nel debito gli investimenti per ambiente e difesa
Nel governo italiano esiste una certa dose di preoccupazione, ma allo stesso tempo c’ la convinzione che un compromesso sia ancora possibile su un patto di Stabilit corretto e rivisto secondo nuove regole: Noi non siamo isolati e abbiamo validi partner, un’intesa prima della fine dell’anno raggiungibile. Ci sono tutta una serie di Stati, compresi Francia e Spagna, che chiedono insieme all’applicazione di nuove regole in qualche modo l’introduzione di una golden rule su alcune spese di investimento, soprattutto quelle considerate strategiche dalla stessa Commissione.
Sulla rotta fra Roma e Bruxelles gli scambi di opinione, i confronti, gli aggiustamenti che andranno discussi nel prossimo Ecofin, a settembre, non si sono mai interrotti. Nemmeno durante le ultime settimane. Coinvolgono il Mef, l’ufficio diplomatico di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, i ministri competenti. La ricostruzione che viene fatta ha il sapore di chi rivendica la correttezza della propria posizione, nonostante la bocciatura delle bozze di un’intesa da parte della Germania. Si sottolinea che insieme al nostro Paese esistono anche altri Stati, compresi la Polonia e i Baltici, che spingono per avere dei margini di bilancio, soprattutto per le spese militari, da escludere dal Patto. E si continua a ritenere possibile, infine, un avvicinamento fra i Paesi cosidetti frugali, che…
Author: Marco Galluzzo
Data : 2023-08-23 20:18:59
Dominio: www.corriere.it
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