Il confronto fra la squadra e gli ultras a La Spezia verrà analizzato. Pioli: “Ci hanno solo spronato”
Il faccia a faccia dei calciatori del Milan e dell’allenatore Pioli con i tifosi rossoneri dopo la sconfitta di ieri contro lo Spezia è – apprende l’Ansa – al vaglio della Procura della Federcalcio. Occorre verificare, pare, se l’arringa tenuta da un capo ultras della Curva Sud sia stata in realtà una minaccia o un semplice incitamento in vista del ritorno della semifinale di Champions. Il Codice di Giustizia Sportiva della Figc, infatti, contiene una norma che vieta le così dette “gogne pubbliche” a cui i calciatori si sottopongono per compiacere le frange più estreme delle varie tifoserie.
Il confronto
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Il faccia a faccia è avvenuto subito dopo la fine della partita quando i giocatori, accompagnati dall’allenatore Pioli, sono andati a parlare con i tifosi della Sud che erano presenti a La Spezia. In realtà a parlare è stato solo un capo tifoso mentre i giocatori e Pioli si sono limitati ad ascoltare. Lo stesso tecnico dopo ha raccontato l’episodio come “una cosa positiva. Siamo andati a salutarli come facciamo sempre. La mia presenza? Come si prendono gli applausi è normale essere presenti anche in altre situazioni. Non sapevo quello che avrebbero detto i tifosi. Ci hanno solo stimolato, spronato a dare il massimo”. Dalle parole di Pioli sembrerebbe esclusa un atteggiamento di minaccia da parte dei tifosi
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2023-05-14 09:27:05 ,