ROMA – Trasformare lo scontro in un dialogo. E provare a spostare l’asse di una riforma che voleva essere una rivoluzione in un cambiamento morbido. Che non tolga allo sport l’autonomia. Il Coni sta lavorando con Federcalcio e Federbasket per provare a portare al ministro per lo sport Abodi una soluzione che renda accettabile, per l’universo sportivo, l’authority per i controlli alle squadre professionistiche.
Coni calcio e basket, proposta contro l’authority di Abodi
Venerdì prossimo, nella giunta Coni, presidente Malagò, ma anche Gravina (Figc) e Petrucci (Fip) come uditore, potrebbe prendere forma una proposta: sostituire l’authority con un albo a cui attingere per scegliere i membri di Covisoc e la Comtec, le commissioni che attualmente vigilano sul pallone e sulla pallacanestro. Così, di fatto, i controlli resterebbero nell’alveo dello sport ma le nomine sarebbero fatte su profili indicati dalla politica. Certo la spaccatura ha saldato i rapporti tra Coni e Figc: «Ci riconosciamo nel Coni — ha detto Gravina — che potrà proporre ipotesi di confronto per migliorarsi». Poi, che vengano recepite, ascoltate o scartate sarà una questione che riguarderà il solo Abodi.
Riforma Abodi, il silenzio del governo
Il silenzio di qualsiasi altro esponente del governo sul tema infatti non può passare inosservato. Anche i padri della riforma, più o meno velatamente, si sono smarcati. E quindi la missione a questo punto è uscirne col minor danno d’immagine possibile mantenendo il più possibile il punto. I tecnici sono da giorni al lavoro per riscrivere il testo — il primo è stato subito oggetto di ripensamento — e quello che filtra è che non è più scontato sia pronto il 20 maggio, come annunciato inizialmente. Potrebbe anche scivolare in avanti.
La Serie B sta con Abodi: ecco perché
Unica vera alleata del ministro oggi è la Lega di Serie B che s’è smarcata dalle posizioni contrarie per dirsi unanimemente a favore di un’authority indipendente che controlli il pallone. Il motivo è che il presidente Balata spera — usando un eufemismo — che Abodi possa essere suo alleato per riottenere l’1% della mutualità sui diritti tv della Serie A che dal 2016 è stato trasferito alla Federcalcio. Una partita che vale più di 9 milioni di euro. L’istanza per riottenerla dalla Figc ovviamente passerà inascoltata e quindi la B si sta muovendo parallelamente. A questa vorrebbe sommare anche uno 0,5% dalla Serie A, che però per concederlo chiede che Balata rinunci alla cosiddetta “tassa di solidarietà”. Ossia al prelievo di una percentuale del paracadute per chi retrocede in Serie B per ridistribuirlo tra tutte le altre squadre del secondo campionato d’Italia. La somma di queste due poste, circa 15 milioni, potrebbe coprire per la Serie B il rischio di vedere ridotti gli incassi dalle tv per i prossimi anni.
Serie A, due extracomunitari senza venderne
La Serie A invece manifesterà la propria posizione sulla riforma oggi in assemblea a Roma. Intanto ha incassato una concessione: ogni squadra potrà tesserare 2 extracomunitari, ma senza più doverne vendere uno. Più che una apertura a nuovi stranieri, la fine di un’ipocrisia regolamentare.