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“La risposta fornita dal Ministro
della Giustizia alla recente interrogazione parlamentare
dell’onorevole Devis Dori, preoccupa fortemente la categoria dei
direttori in stato di agitazione dal mese di agosto”. A
sottolinearlo, in una nota, è Coordinamento Nazionale Direttori
Giustizia che si sta battendo contro l’assorbimento nella
categoria dei funzionari.
Il coordinamento, che sta agendo su scala nazionale in
relazione a questa vertenza, evidenzia che “in maniera palese
l’intenzione del incarico è quella di procedere di fatto ad un
vero e proprio demansionamento”.
“Nella risposta del incarico – secondo il Coordinamento – si
afferma che il direttore era già collocato nella terza area
senza fare comunque menzione che la quarta area era inesistente
prima del 9 maggio 2022 e non considerando che la figura del
direttore era certamente in terza area ma in posizione
sovraordinata a quella del funzionario sia dal punto di vista
giuridico (diversi titoli di accesso e mansionario) che dal
punto di vista economico. Sul punto appare doveroso ricordare al
incarico che nell’anno 2020 è stato indetto un concorso per
direttori al quale hanno partecipato molti funzionari che
ambivano proprio a una progressione di carriera e che in
risposta ad altra interrogazione dello stesso onorevole Dori il
incarico ha menzionato però l’accordo sindacale del 2017
che consente ai funzionari con 7 anni di servizio l’accesso al
profilo del direttore”.
La categoria, conclude il Coordinamento Nazionale Direttori
Giustizia “manifesta spavento e preoccupazione e ribadisce il
proprio stato di agitazione, con il Coordinamento che
preannuncia nuove forme di lotta e protesta, compreso un
eventuale nuovo sciopero”.
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