Bolzano maglia nera per ricoverati (troppi) e vaccinati (pochi). I numeri ormai erano chiari da tempo e il matematico del Cnr Giovanni Sebastiani lo aveva detto in un’intervista a Open. L’allarme, adesso, arriva direttamente dagli ospedali. I contagi, infatti, continuano a salire e manca appena un ricovero (i numeri parlano di 74 ricoveri in area Covid e 9 pazienti in terapia intensiva a fronte di soglie massime di 75 e 10) per far scattare la zona gialla, con tutte le limitazioni del caso. Si è registrato persino un focolaio a Malattie infettive a causa di un infermiere risultato positivo al Covid (emersi poi altri due casi, ndr) e i posti letto risultano essere già saturi. L’Asp, intanto, ha già aperto il quarto piano della nuova clinica dove sono state create nuove postazioni subintensive.
I dati dell’emergenza
L’incidenza settimanale – come scrive il Corriere del Veneto – è salita a 396, i nuovi positivi nelle ultime 24 ore sono stati 233 a fronte di 833 tamponi. Gli attualmente positivi sono 3.274, in quarantena si trovano 6.300 persone. Tra i contagiati anche un ragazzino, figlio di genitori No vax, attualmente ricoverato in pediatria sotto osservazione. Le sue condizioni non sarebbero critiche. Con questi numeri, venerdì prossimo l’Alto Adige rischia la zona gialla. Quindi si tornerà alle mascherine all’aperto, verrà ridotta la capienza di pubblico in eventi pubblici, dai concerti alle competizioni sportive, e nei bar, allo stesso tavolo, potranno sedersi al massimo 4 persone non conviventi.
«In Alto Adige c’è una bassa percentuale di vaccinati»
«La quarta ondata arriva da Nord e di certo non si ferma al Brennero. Siamo a un passo dal deragliamento, anche perché in Alto Adige abbiamo una bassa percentuale di vaccinati», ha dichiarato l’assessore alla Sanità Thomas Widmann. In Alto Adige – ha aggiunto – la quota degli immunizzati è del 10 % inferiore rispetto a quella del resto d’Italia. «In due settimane il numero di nuovi casi è aumentato di 15 volte, l’incidenza di 10 e il numero di ricoveri è triplicato», ha concluso ribadendo che, a questo punto, «serve il rispetto delle regole in vigore, più controlli e la terza dose che da domani sarà accessibile a tutti dopo sei mesi».
Foto in copertina: MAX CAVALLARI/ANSA
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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2021-11-16 13:09:31 ,