Mentre si avvicina per l’Italia la seconda Pasqua in lockdown con il Paese intero in fascia rossa nel fine settimana festivo (3, 4 e 5 aprile), il Governo è impegnato nella definizione del nuovo decreto Covid che stabilirà le regole fino alla fine del mese prossimo (30 aprile). Un Consiglio dei ministri potrebbe tenersi martedì o mercoledì per approvare il provvedimento ma nel frattempo sulla questione delle possibili riaperture prosegue il pressing di Matteo Salvini che ha sfumato i toni lasciando cadere la minaccia di non far votare i provvedimenti agli esponenti leghisti al Governo e in Parlamento.
Il programma
Il programma di lavoro che si sono dati governo e Regioni prevede lunedì 29 marzo un incontro sul piano vaccinale tra le Regioni e i ministri Roberto Speranza e Mariastella Mariastella Gelmini, il commissario Covid Francesco Paolo Figliuolo e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio al quale prenderà parte anche il premier Mario Draghi. La verifica delle misure ci sarà invece a metà mese, quando si riunirà la cabina di regia che valuterà l’andamento della curva dei contagi. Se, in base alla verifica sui dati, la situazione dovesse migliorare il governo potrebbe prendere in considerazione alcune riaperture. Sono i «cambiamenti in corso» possibili di cui ha parlato il premier nella conferenza stampa di venerdì 26 marzo.
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La linea del governo
La linea del premier non cambia: guardare i numeri, che devono essere i più puntuali possibili, per poter prendere decisioni su dati sempre aggiornati. Il timore dell’ala “rigorista”, capitanata dal ministro della Salute Roberto Speranza,e che il premier condivide, è che con numeri fuori controllo si comprometta la campagna vaccinale che deve prendere a viaggiare a ritmo sostenuto per raggiungere gli obiettivi prefissati. Questo però non significa tenere chiuso a oltranza: il presidente del Consiglio è pronto a modificare il nuovo decreto anche in corsa se la situazione lo consentirà.
Bar e ristoranti
Il nuovo decreto rinnoverà di fatto tutte le misure attualmente in vigore e confermerà il sistema delle fasce ma per tutto aprile non ci saranno regioni in giallo. Per bar e ristoranti varranno, quindi, le regole imposte dalla fascia arancione e rossa: vietato consumare cibi e bevande all’interno dei locali e nelle loro adiacenze. Consentita solo la vendita con asporto di cibi e bevande dalle 5 alle 22 (fino alle 18 per bar senza cucina). Se la situazione migliorasse, però, bar e ristoranti potrebbero riprendere ad accogliere clienti almeno a pranzo (come accade in zona gialla).
Cinema e teatri
La cancellazione della fascia gialla fino al 30 aprile ha fatto saltare a data da destinarsi la riapertura di cinema e teatri che era stata prevista per il 27 marzo. L’ipotesi è riaprire le sale nelle zone con minori contagi. Gli spettacoli sarebbero svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi.