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Dopo la Direzione distrettuale antimafia anche la Procura della Corte del Conti della Campania mette nel mirino la gestione della cosa pubblica a Caivano, il comune dell’hinterland napoletano sciolto per camorra lo scorso ottobre dal Consiglio dei ministri, che ha affidato l’amministrazione alla guida di tre commissari. Le notifiche emesse dai pubblici ministeri Licia Centro e Davide Vitale riguardano un ex sindaco e sei ex assessori, per condotte “scriteriate” compiute tra il 2006 e il 2015 e per le presunte responsabilità relative al dissesto finanziario dell’ente, deliberato dal Consiglio comunale nel 2016.
Per i sette amministratori pubblici sotto accusa la magistratura contabile campana ha chiesto la massima sanzione prevista: venti volte l’indennità percepita durante il periodo finito sotto la lente d’ingrandimento dei carabinieri di Caivano, per…
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