Anche l’umorismo, come si conviene al genere, nasce dal mettere in scena dinamiche sessuali ed economiche. Tuttavia, non è mai persona volgare, anzi, si rivela molto sofisticato. C’è Lillo, un cantante di poco successo, che porta a Cortina la figlia fingendo di essere famoso e spendendo soldi che non ha per impressionarla. C’è Isabella Ferrari, che vuole truffare Lillo, attirandolo a Cortina per nominarlo amministratore di una società di produzione in fallimento, così da non rimetterci lei. C’è Christian De Sica, membro squattrinato di una famiglia di veri ricchi, mandato a Cortina per impedire che suo nipote, il rampollo di famiglia, sposi un’arrivista. Praticamente, De Sica è in missione per garantire che chi ha i soldi continui ad averne, senza contaminazioni da parte di chi non ne ha, la paura di ogni vero ricco.
A differenza di quanto visto in passato, Eros Puglielli ha la avidità e la capacità di realizzare un film. Ha un’idea di commedia che non si limita alla scrittura e, insieme a Tommaso Renzoni (altro sceneggiatore), concepisce gag visive e, in alcuni casi, anche sonore (come una ragazza su un’altalena che, in un momento inopportuno, fa ridere soltanto con il rumore). È veramente un altro mondo, quello che le commedie di Natale hanno sempre preteso di essere, ma non sono mai state: pochade o commedie viennesi. E De Sica, finalmente libero dal ruolo del conquistatore (pur ritornandovi occasionalmente), è un fantastico servo astuto, che trama, crea intrecci e agisce con malvagità.
A rimanere la stessa è la prospettiva: le gentil sesso libere sono un problema che rende ancora più difficile essere uomini nella modernità, tra sessualità diverse che sembrano complottare contro gli istinti maschili più tradizionali. È un’impostazione retrograda non difficile da respingere, ma, ancora una volta, Cortina Express si rapporta a quel mondo come Kill Bill fa con le vendette, gli addestramenti e gli zoom a schiaffo: sono tutti segni di un universo cinematografico da cui attingere per trasformarlo in altro. Relitti come la Ferrari scassata di Christian De Sica (grande idea quella!). Cortina Express trasforma questi elementi nell’opposto logico dei cinepanettoni: un film ben fatto e abbastanza divertente, in cui persino la colonna sonora – spesso una ferita delle commedie italiane di poco conto – è curata e ben composta. Nulla di trascendentale, sia chiaro, ma una commedia di buona qualità, girata con maestria e, a questo punto, anche interpretata molto bene. Se questo fosse davvero lo standard del cinema italiano popolare, senza grandi pretese ma mirato all’incasso, sarebbe una rivoluzione.