cosa cambia con le nuove regole del governo Meloni
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Per effetto delle politiche del governo Meloni, dal primo agosto 2023, 169 mila persone tra i 18 e i 59 anni smetteranno di ricevere il Reddito di cittadinanza, perché non hanno minori, persone disabili o over 65 nel proprio nucleo familiare. Si prevedono scontri e tensioni in tutta Italia, soprattutto al Sud e il governo prova a ridurre le tensioni con due misure tampone. Questo dopo aver rinunciato a svariati miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza – dedicati anche a risolvere il problema del caro affitti, contrastare il dissesto idrogeologico che colpisce il 94% dei comuni italiani o recuperare i beni confiscati alla mafia – e aver ripristinato gli assegni vitalizi da 3 mila a 5 mila euro al mese per 851 ex senatori ed ex senatrici e 444 familiari di senatori deceduti, per un totale tra i 40 e i 60 milioni di euro l’anno.

Cosa cambia

Il tutto tramite la legge di Bilancio del 2023, che ha cambiato le regole del Reddito di cittadinanza, anche decurtandone ampiamente l’assegno. Nel dettaglio, la legge ha ridotto il periodo di ricezione a sette mesi per tutte le persone aventi diritto che non abbiano minori, persone disabili o con età superiore ai 65 anni nel proprio nucleo familiare. L’esclusione tiene conto solo del requisito di occupabilità delle persone in questione, ma non di tutte le situazioni di marginalizzazione sociale elencate dall’Ansa, che rendono necessaria un’integrazione del reddito.

In più, a partire dal primo gennaio 2024, il reddito di cittadinanza sarà sostituito dall’Assegno di inclusione. Questo sussidio verrà riconosciuto solo alle persone in condizioni di necessità che hanno minori, persone disabili o con più di 65 nel proprio nucleo familiare, che dovranno comunque seguire gli obblighi di formazione e lavoro per chi è occupabile. Può essere ricevuto solo da cittadini italiani o europei residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo.

Chi non rientra in questa categoria potrà fare domanda per ricevere il Supporto per la formazione e il lavoro, rimborso spese da 350 euro al mese per un massimo di un anno. Come ha spiegato all’Ansa il direttore Inps di Napoli, Roberto Bafundi, delle 169 mila persone senza Reddito, il sostegno si può ottenere solo una volta iscritti ad almeno tre agenzie per il lavoro e mentre si partecipa a corsi di formazione dedicati.

Forti le critiche da parte dell’opposizione e dei sindacati alla manovra del governo. In particolare, la Cgil ha accusato l’esecutivo Meloni di aver scaricato sui comuni la responsabilità di occuparsi di tutte le famiglie che perderanno il Reddito. Il governo sta scaricando l’onere sui comuni, ma i comuni non ce la fanno, non hanno risorse e non hanno personale per permettere ai servizi sociali di prendere in carico le persone e di comunicare la presa in carico all’Inps. In più, mancano le procedure, mancano le circolari, manca l’attivazione del supporto alla formazione, che non partirà comunque prima di settembre ha detto Daniela Barbaresi, responsabile delle politiche sociali e della sanità della Cgil.



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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-07-31 11:05:17 ,

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