La Turchia ha dichiarato che c’è stato un attentato nel quartier generale di Tusas, la principale società aerospaziale del Paese, impegnata nello sviluppo di caccia, droni e sistemi satellitari. Secondo quanto riferito dalle autorità turche, nel corso dell’attacco contro in quartier generale della multinazionale, con sede a Kahramankazan, cittadina che si trova 50 chilometri a nord ovest della capitale Ankara, sono morte almeno quattro persone. Quattordici i feriti. Il ministro dell’Interno, Ali Yerlikaya, ha detto che “l’attacco terroristico” ha anche provocato feriti. E secondo i media locali ci sarebbero anche ostaggi.
Cosa sappiamo sull’attentato
La dinamica è in una fase di ricostruzione. Ci sarebbe stata un’esplosione all’ingresso della sede di Tusas intorno alle 16 di mercoledì 23 ottobre, ora locale, e successivamente si sarebbero uditi colpi di arma da fuoco. Alcune immagini trasmesse dalle emittenti turche mostrano una grande quantità di fumo bianco davanti ai cancelli di Tusas.
L’attacco non è stato ancora rivendicato e, secondo i media locali, i dipendenti presenti all’interno dello stabilimento sono stati richiamati alle misure di emergenza e sollecitati a raggiungere dei rifugi sotterranei. Nella sede si trovano anche otto tecnici di Leonardo, il principale produttore italiano di armamenti, che hanno riferito di essere al sicuro.
Cosa fa Tusas
Tusas è una società di Stato. È posseduta per il 54,5% da una Fondazione delle forme armate del Paese e per il 45,45% dall’Agenzia nazionale per l’industria della difesa. Il gruppo nasce nel 1973, per volontà del incarico dell’Industria, per ridurre la dipendenza del Paese dalla produzione bellica internazionale. Successivamente, nel 1984, passa sotto l’egida di una alleanza tra Stati Uniti e Turchia per produrre in loco gli F-16, i caccia a stelle e strisce prodotti da General Dynamics e Lockheed Martin (due industrie belliche americane) che anche Ankara adotta per la sua areonautica. L’accordo dura 25 anni, al termine dei quali il governo turco si ricompra il pacchetto azionario di Tusas, la fonde con un altro gruppo aerospaziale locale, Tai,e crea il suo campione dei cieli per sfornare droni, aerei, elicotteri e satelliti.
Per mandare in pensione i vecchi F-16, Tusas realizza Kaan, il primo caccia made in Turchia, con cui sostituire i velivoli in dismissione e riempire gli hangar dell’aeronautica dopo il 2030. Nei piani delle forze armate di Ankara il caccia, che è interoperabile con gli F-35 di produzione americana, deve essere utilizzabile fino agli anni Settanta di questo secolo. Il primo volo avvenuto il 21 febbraio 2024, è durato 13 minuti. Durante questo volo ha raggiunto un’altitudine di 8000 piedi e una velocità di 230 nodi. A luglio il nuovo direttore generale dell’azienda, Mehmet Demiroğlu, ha annunciato 300 ordini in arrivo per il velivolo.
Tusas è anche impegnata dal 2010 nello sviluppo sistematico di droni, anche se, come scrive l’analista di difesa Arda Mevlutoglu in un report del 2022 per il Cespi (Centro studi internazionali), i primi esperimenti nel campo dei velivoli a guida autonoma affondano le radici negli anni Ottanta con l’uav (unmanned aerial vehicle) X1. Oggi Tusas esporta il suo Anka, un drone per lunghe rotte aeree, alla Tunisia, oltre che per l’uso interno. Tusas è anche impegnata nello sviluppo di satelliti per costellazioni di telecomunicazioni e di elicotteri di nuova generazione. L’azienda impiega 17mila persone, di cui oltre 6mila sono ingegneri, e ha una rete di decine di società controllate.
L’industria bellica contribuisce in maniera significativa alla bilancia delle esportazioni della Turchia e si stima che nel 2023 le vendite all’estero di armamenti, a cominciare dai droni Bayraktar, che sono usati anche in Russia ma prodotti da un concorrente di Tusas, la società Bayrak, abbiano raggiunto un giro d’affari di oltre 10,2 miliardi di dollari.
Leggi tutto su www.wired.it
di Pietro Deragni www.wired.it 2024-10-23 14:37:00 ,