La notizia, annunciata poche ore fa dal Vaticano:papa Francesco dovrà sottoporsi ad un intervento chirurgico per la rimozione di un laparocele. Si tratta di un’ernia addominale formatasi in corrispondenza di una cicatrice, frutto, nel caso del papa, di un precedente intervento all’intestino. Vediamo di che cosa si tratta, quali sono i sintomi e i possibili rischi associati a questo tipo di disturbo.
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Ernie addominali: incidenza e cause
Secondo un rapporto della Sice (Società Italiana di Chirurgia Endoscopica e Nuove Tecnologie) aggiornato a febbraio 2022, in Italia si registrano ogni anno circa 17mila casi di laparoceli ed ernie ventrali primitive. In generale, si tratta della fuoriuscita di un viscere o di parte di esso (spesso di un’ansa intestinale) dalla sua sede naturale. La differenza fra laparoceli ed ernie ventrali primitive è che i primi si sviluppano specificamente in corrispondenza di cicatrici legate a incidenti o, spesso, a interventi chirurgici all’addome. Si tratta appunto del caso di papa Bergoglio, che nel 2021 si era dovuto sottoporre ad un’operazione all’intestino a causa di un’infiammazione dei diverticoli (estroflessioni non fisiologiche del tubo digerente che più frequentemente interessano l’intestino crasso). L’insorgenza del laparocele è legata alla anomala cicatrizzazione della ferita, a causa ad esempio di infezioni della stessa oppure di eventi traumatici esterni.
Le ernie ventrali primitive, invece, non si sviluppano in corrispondenza di cicatrici, e sono dovute al cedimento della parete addominale in uno specifico punto o comunque di una determinata struttura anatomica. Come riporta il sito dell’Humanitas, spesso interessano la regione inguinale o dell’ombelico e possono essere dovute ad una predisposizione congenita oppure ad un aumento della pressione all’interno della cavità addominale, a causa per esempio di sforzi eccessivi, obesità o stitichezza cronica.
Sintomi, diagnosi e trattamento
Come si riconosce un’ernia addominale? La diagnosi necessita di una visita specialistica e di eventuali esami di approfondimento, come l’ecografia, la Tac o la risonanza magnetica. In generale, le ernie si manifestano spesso con un rigonfiamento della parte addominale interessata, in corrispondenza del quale la pelle può assumere una colorazione nera o bluastra. In questo caso, l’Iss (Istituto superiore di Sanità) sottolinea l’importanza di un controllo medico, dato che la colorazione scura della pelle potrebbe essere una manifestazione della cosiddetta “strozzatura” dell’ernia, che in questo caso viene anche definita “incarcerata”. Con questa dicitura si intende l’occlusione dei vasi sanguigni locali, con la conseguenza che il tessuto interessato dall’ernia non riceve più sangue e rischia di andare incontro a necrosi. L’intervento chirurgico diventa quindi obbligatorio e, a seconda della gravità della situazione, a volte richiede di essere effettuato in urgenza. L’intervento prevede l’asportazione dell’escrescenza e l’irrobustimento dei tessuti interessati attraverso l’inserimento di apposite protesi. Può essere effettuato per via laparoscopica o tramite chirurgia tradizionale, e in entrambi i casi richiede l’anestesia totale del paziente.
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di Sara Carmignani www.wired.it 2023-06-07 13:16:57 ,