Author: Cesare Zapperi
Data : 2023-01-31 11:06:24
Dominio: www.corriere.it
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Il deputato di Fratelli d’Italia attacca l’anarchico che sta facendo lo sciopero della fame e i parlamentari del Pd che si sono recati in carcere a fargli visita. L’opposizione attacca. La replica: non mi scuso
«Un influencer che usa il 41 bis per far cedere lo Stato». E poi ancora: «La sinistra sta con i terroristi o con lo Stato?». Le parole del deputato di Fratelli d’Italia (vicinissimo alla premier Giorgia Meloni) Giovanni Donzelli su Alfredo Cospito, l’anarchico che sta facendo lo sciopero della fame contro l’ergastolo ostativo e il carcere duro, hanno scatenato una bufera alla Camera, provocando anche l’interruzione della seduta. Le opposizione hanno chiesto le sue scuse mai l deputato di FdI però tira dritto: «Non devo chiedere scusa su niente, non ho detto niente di sconveniente. Andrò ben volentieri dal giurì d’onore». E precisa: «Il capogruppo è intervenuto, io sono il capo dell’organizzazione, direi che FdI ha parlato». Così a chi gli chiede se la sua posizione sul caso Cospito sia anche quella del premier . Ne ha parlato anche con la premier Giorgia Meloni? «Non ci ho parlato e il capo del governo non va trascinato in un dibattito parlamentare».
«C’è la verifica dell’attuazione del 41bis. È giusto ricordare che i mafiosi non temono il carcere — ha detto il parlamentare toscano durante la discussione della proposta di istituzione della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie — Un mafioso non teme fino in fondo il carcere perché dal carcere continua a gestire i propri affari. I mafiosi hanno il terrore del 41 bis, perché è quello strumento che impedisce al mafioso di controllare il territorio e fa avere al mafioso la certezza che lo Stato ha vinto. Sono decenni che la mafia prova in tutti i modi a cercare strade per fare cambiare idea allo Stato e lo Stato finora non ha cambiato idea. C’è una nuova strada, e un nuovo personaggio: un influencer che sta utilizzando questo strumento ed è il terrorista Cospito. Sta utilizzando la mafia per far cedere lo Stato sul 41 bis».
Ma Donzelli ha aggiunto altre frasi che hanno scatenato la bagarre in Aula. Donzelli ha ricordato che «il 12 gennaio 2023, Cospito, mentre parlava con i mafiosi,incontrava parlamentari come Serracchiani, Lai, Orlando e Verini che andavano a incoraggiarlo nella battaglia», chiedendo se «questa sinistra sta dalla parte dallo Stato o dei terroristi». «Cospito è un terrorista e lo rivendicava con orgoglio dal carcere. È uno strumento della mafia, non solo perché lo dice Cospito. Dai documenti che si trovano al Ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei casalesi diceva, incontrando Cospito: `Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato´, che sarebbe l’abolizione del 41 bis. Cospito rispondeva: `Dev’essere una lotta contro il 41 bis, per me siamo tutti uguali´. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi», sostiene Donzelli.
Immediata la replica del vicesegretario Pd (e deputato) Peppe Provenzano che ha accusato Donzelli di «sporcare un momento di grande unità che il Parlamento ha il dovere di costruire sui temi di lotta alla mafia». «Ci sono molte ragioni per le quali potremmo invitare Donzelli a vergognarsi e non le ripeterò tutte in quest’aula, ne dirò solo due. La prima è che il suo intervento non c’entra nulla con l’articolo uno della proposta di legge che stiamo esaminando. La seconda e’che sta sporcandola profonda unità che stiamo cercando di costruire sui temi della lotta alla mafia. Unità», puntualizza. Poi è intervenuto anche il segretario Enrico Letta: «Il gruppo di maggioranza relativa ha un compito maggiore, quello di far sì che i lavori sui temi dell’unità trovino un percorso utile per tutti e questo stava accadendo in quest’aula sull’antimafia fino a che non si è interrotto quando c’è stato un intervento totalmente fuori luogo da parte di Donzelli. Credo serva rispetto in quest’aula verso di noi, noi vi rispettiamo, ci aspettiamo che voi rispettiate noi» ha detto Letta, sottolineando come sul tema dell’antimafia sia necessaria l’unità delle forze politiche.
Il capogruppo alla Camera di FdI, Tommaso Foti, ha difeso Donzelli. «Ringrazio l’onorevole Donzelli per il suo meritorio intervento». Foti ha difeso la legittimità dell’intervento di Donzelli rispetto all’argomento trattato in Aula, ovvero le pdl per l’istituzione della commissione Antimafia, sottolineando che il regime del 41 bis è “materia di indagine della Commissione Antimafia”. E ha poi agginto: “Alcuni elementi di inquietudine di Donzelli dovrebbero essere di tutta l’aula”, ovvero “la saldatura tra mafia ed eversione politica. E non si può confondere la situazione di salute di un detenuto con il 41 bis che è tutt’altra materia. Chi gioca sulle due materie vuole confondere le acque e dunque ringrazio l’onorevole Donzelli per il suo meritorio intervento”.
In Aula il confronto si è scaldato. «Sono sconcertato. Non è consentito che uno si alza la mattina e viene qui a fare il comizio. Non è accettabile», ha detto il deputato di Avs, Filiberto Zaratti. «Sull’art.1 questo tema non c’entra niente», gli ha fatto Eco Roberto Giachetti, di Az-Iv. Il Pd ha chiesto l’istituzione di una commissione, come previsto dall’art.58 del regolamento di Montecitorio. «Chiediamo formalmente l’intervento di una commissione perché l’intervento del deputato Donzelli ha leso l’onorabilità della collega Serracchiani e degli altri deputati che si sono recati in carcere a Sassari in relazione al caso Cospito. L’onorevole Donzelli chieda scusa», ha detto Federico Fornaro. «Chiedi scusa te», hanno replicato dai banchi di FdI. «Devi capire che c’è una differenza tra stare in Tv e stare in Parlamento, serve più rispetto», la controreplica di Fornaro.
«Nel suo intervento l’onorevole Donzelli ha richiamato 4 parlamentari accusandoli di una condotta politicamente al limite. Forse qualche parole sconveniente c’era anche nell’intervento dell’onorevole Donzelli e io non l’ho interrotto.Ha fatto una critica assai aspra nei confronti dell’opposizione nominando quattro deputati e avendo detto che andavano a incoraggiare Cospito nella battaglia». Così Giorgio Mulè (FI), vicepresidente di turno a dirigere i lavori d’aula, intervenendo nell’aula della Camera per cercare di sedare la bagarre che si è accesa. Dopo il Pd anche M5S, Azione-Iv, Avs e Più Europa chiedono a Giovanni Donzelli di tornare sui suoi passi dopo le parole pronunciate nell’aula della Camera. «Ammettere un errore e chiedere scusa a volte è una prova di forza», ha detto la pentastellata Vittoria Baldino. «Ogni tanto a qualcuno parte la frizione, può capitare – le ha fatto eco il renziano Roberto Giachetti – uno mantiene il punto politico e dice, `nella parte finale ho mi è partita la frizione´». «Ne può uscire solo se chiede scusa. Ha detto una sciocchezza offendendo la memoria di chi ha contrastato con forza la mafia», ha aggiunto Angelo Bonelli. «Manifestiamo la nostra solidarietà ai deputati Pd chiamati in causa», ha detto Benedetto Della Vedova. Il diretto interessato, però, al momento non sembra voler tornare sui propri passi. «Vedo dei segnali di diniego – ha registrato il presidente di turno Giorgio Mulè (FI) – Esauriti gli interventi sull’ordine di lavori voteremo l’art.1, è chiaro e palese che non c’è la volontà di cambiare le carte in tavola». Poi, però, i lavori dell’Aula sono stati sospesi e riprenderanno nel pomeriggio.
31 gennaio 2023 (modifica il 31 gennaio 2023 | 14:04)
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