La nuova campagna vaccinale contro Covid-19 è iniziata nelle scorse settimane, e i numeri per ora non sono quelli sperati dal Ministero della Salute. Complice quella che gli esperti chiamano ormai “fatigue” vaccinale, ovvero il burnout, forse inevitabile, che colpisce una parte della gente dopo 4 dosi e tre anni di richiami costanti all’importanza delle vaccinazioni. Ma anche delle paure legate agli effetti collaterali dei immunizzazioni contro Covid-19 che nel tam tam mediatico sono stati spesso ingigantiti ben oltre la loro reale portata.
In questi giorni si parla molto soprattutto di pericarditi e miocarditi, a seguito di rari casi riportati durante le precedenti campagne. Per quanto sia importante continuare a monitorare la questione, diversi esperti si erano già espressi in passato sottolineando che la maggior parte dei casi riportati si erano manifestati con forme lievi o comunque si erano risolti in modo favorevole. Tra l’altro, secondo Gabriele Bronzetti, cardiologo del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, la correlazione sarebbe stata ingigantita anche da quella che sulle pagine del Corriere della sera definisce come “finte pericarditi da vaccino”, ovvero diagnosi errate fatte negli anni concitati della pandemia. Vediamo in generale che cosa sono queste due patologie.
Che cos’è la pericardite
La pericardite è l’infiammazione del pericardio, la sottile membrana che avvolge il muscolo cardiaco, o miocardio. Spesso si manifesta con dolore al petto, ma possono anche insorgere sintomi come febbre non molto alta, tosse, sensazione di stanchezza o malessere generalizzato. La durata dei sintomi e dello stato infiammatorio può variare a seconda del tipo di pericardite, che può verificarsi in forma acuta, sub-acuta, ricorrente, o cronica.
I casi lievi possono risolversi in modo spontaneo, mentre i casi più gravi richiedono l’intervento terapeutico, che tipicamente consiste nella somministrazione di farmaci antinfiammatori, o, nel caso in cui l’infiammazione sia dovuta ad un’infezione batterica, di antibiotici. In caso di gravi complicazioni, come l’accumulo di liquido attorno al muscolo cardiaco (in gergo definito “tamponamento cardiaco”), può diventare necessario il ricovero in ospedale.
Che cos’è la miocardite
La miocardite, invece, riguarda l’infiammazione del miocardio. Fra le principali cause ci sono le infezioni virali, ma anche patologie autoimmuni come il lupus o l’artrite reumatoide. Anche in questo caso il sintomo più frequente è il dolore toracico, a cui possono associarsi febbre e fiato corto. A differenza della pericardite, in caso di miocardite è spesso necessario il ricovero in ospedale per scongiurare le complicazioni più gravi e assicurare al paziente un continuo e adeguato monitoraggio.
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di Sara Carmignani www.wired.it 2023-11-16 16:28:22 ,