Omicron impone massima attenzione. Serve ancora cautela “ma ci avviciniamo al Natale più preparati e più sicuri”. Poi, il nuovo appello a vaccinarsi per restare aperti, per uscire dalla pandemia perché “non saremo davvero protetti finché i vaccini non avranno raggiunto tutti”. E quindi, il nuovo invito rivolto a tutti a fare la terza dose il prima possibile: “Chi è senza vaccino o booster lo faccia”, ripete in un Aula non affollata della Camera il premier Mario Draghi alla vigilia del Consiglio Ue. “L’arrivo dell’inverno e la diffusione della variante Omicron – dalle prime indagini, molto più contagiosa di quelle finora prevalenti – ci impongono la massima attenzione nella gestione della pandemia. I contagi sono in aumento in tutta Europa:nell’ultima settimana, all’interno dell’Unione Europea, si sono registrati in media 57 casi al giorno ogni 100.000 abitanti. In Italia, l’incidenza è più bassa, quasi la metà, ma è comunque in crescita – afferma il presidente del Consiglio – Il Governo ha deciso di rinnovare lo Stato di emergenza fino al 31 marzo per avere tutti gli strumenti necessari per fronteggiare la situazione. Invito i cittadini a mantenere la massima cautela e a continuare a rispettare le regole che ci siamo dati”.
I dati della pandemia in Italia
Il miglioramento dei dati Covid in Italia rispetto all’anno scorso “è dovuto soprattutto alla campagna di vaccinazione – sottolinea il premier – Nell’arco di un anno in Italia abbiamo vaccinato con due dosi quasi 46 milioni di persone – e oltre 300 milioni in tutta l’Unione Europea. È una mobilitazione imponente, per cui voglio ringraziare il Servizio sanitario nazionale, la struttura del Commissario per l’Emergenza Covid-19, la Protezione Civile, tutti i cittadini. Oggi in Italia più dell’85% della cittadinanza sopra i 12 anni ha ricevuto due dosi, e circa il 20% ha fatto anche la terza. Voglio incoraggiare ancora una volta chi non si è vaccinato a farlo al più presto – e chi ha fatto le prime due dosi a fare la terza appena possibile – osserva il presidente del Consiglio – Come dimostra un recente studio dell’Istituto Superiore di Sanità, i non vaccinati hanno un rischio di morire 11 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la seconda dose, e quasi 17 volte maggiore rispetto a chi ha fatto la terza dose. Vaccinarsi è essenziale per proteggere noi stessi, i nostri cari, la nostra comunità. Ed è essenziale per continuare a tenere aperta l’economia, le scuole, i luoghi della socialità, come siamo riusciti a fare fino ad ora”.
Draghi insiste: “Non saremo davvero protetti finché i vaccini non avranno raggiunto tutti. I governi dei Paesi più ricchi e le case farmaceutiche hanno preso impegni significativi per la distribuzione di vaccini gratis o a basso costo agli Stati più poveri. Dobbiamo dare seguito a queste promesse con maggiore determinazione”. L’Unione europea ha dichiarato di voler donare 357 milioni di dosi e ne ha già consegnate 134 milioni, principalmente tramite il meccanismo Covax, prosegue il premier. In questo contesto, “l’Italia ha allocato 48 milioni 250 mila dosi e ne ha già consegnate 15 milioni” tramite la piattaforma Covax. Dobbiamo accelerare le consegne e dobbiamo aiutare i Paesi beneficiari a superare i problemi logistici e migliorare la capacità di somministrazione”, continua Draghi.
Rincari bollette
Dai vaccini all’aumento del costo dell’energia, legato soprattutto a cause congiunturali, come la ripresa economica globale e le strozzature negli approvvigionamenti. Questi fattori transitori “dovrebbero essere almeno in parte superati” nel corso del 2022, “con la normalizzazione dei consumi e il superamento dei colli di bottiglia”, spiega ancora Draghi durante il suo l’intervento alla Camera dei deputati per le comunicazioni sul Consiglio europeo del 16 dicembre. Tuttavia, i rincari riflettono anche un problema strutturale della transizione energetica, osserva il premier. “L’espansione delle rinnovabili è ancora incompleta, anche a causa delle esitazioni dei governi di molti Paesi. Al tempo stesso, per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni, a livello globale utilizziamo meno fonti fossili come il carbone. Il risultato è una dipendenza da combustibili di transizione come il gas, con rischi di aumento dei prezzi”, commenta Draghi. Il governo italiano “si è impegnato a definire una chiara traiettoria di decarbonizzazione, con tempi rapidi ma realistici, e con obiettivi misurabili. Siamo impegnati a definire un percorso di riduzione delle emissioni a livello europeo che tenga conto della capacità di riconversione del nostro tessuto produttivo”, sottolinea. Per aumentare rapidamente la produzione da fonti rinnovabili, “abbiamo stanziato fondi ingenti e semplificato le procedure amministrative. Nell’immediato, la nostra priorità è limitare la volatilità dei prezzi dell’energia, che rischia di avere un impatto significativo sui bilanci delle famiglie e delle imprese. In particolare, vogliamo proteggere le fasce più deboli della cittadinanza, che risentono maggiormente di questi aumenti.
Da giugno ad oggi, il governo ha stanziato più di 4 miliardi di euro per contenere l’incremento delle tariffe:
1,2 miliardi a giugno e più di 3 miliardi a settembre”, precisa il premier. E ancora. “Per l’anno prossimo, abbiamo previsto di spendere altri 3,8 miliardi, e siamo pronti a aggiungere altre risorse se l’andamento dei prezzi non dovesse stabilizzarsi. Per il primo trimestre del prossimo anno, annulliamo gli oneri generali di sistema per le utenze elettriche domestiche, per le piccole attività commerciali, per le microimprese; riduciamo al 5 % l’aliquota Iva e abbattiamo gli oneri generali di sistema per il gas; e, sempre nel primo trimestre, per i cittadini più poveri e per quelli in gravi condizioni di salute, stanziamo quasi un miliardo per rafforzare le agevolazioni sulle bollette elettriche”, continua.
Per il premier, l’Italia è impegnata a trovare una soluzione strutturale al problema dei prezzi dell’energia a livello europeo. “Penso, per esempio, alla proposta di creare stoccaggi integrati di scorte strategiche di gas.
Un’iniziativa in tal senso migliorerebbe la capacità di tutti i Paesi europei di far fronte a rialzo di prezzi improvvisi, come quello attuale”, spiega in Aula. Al momento manca un accordo su come procedere, “ma è opportuno che il Consiglio continui ad occuparsene anche nelle prossime riunioni. Auspichiamo che il Terzo Pacchetto Gas, presentato martedì 14 dicembre dalla Commissione europea, venga attuato rapidamente”. Il pacchetto comprende l’acquisto congiunto volontario di stoccaggi strategici da parte degli operatori di trasmissione energetica, “una misura che sarebbe utile per far fronte a eventuali rincari futuri”.
Ue: giusto confermare politica di bilancio espansiva per il 2022
A livello europeo, è giusto confermare una politica di bilancio espansiva per il 2022, che consolidi il sentiero di crescita e punti soprattutto sugli investimenti, sostiene il presidente del Consiglio. Questa settimana, come ha ricordato il premier, si terrà anche l’Euro Summit, “in cui ci confronteremo sullo stato della ripresa economica”. “La Commissione europea prevede che l’Italia crescerà del 6,2 % quest’anno, un tasso superiore a quello dell’Unione europea, pari al 5 %”, spiega Draghi. “Permangono però elementi di incertezza, come la diffusione della variante Omicron e le pressioni inflazionistiche, legate anche all’aumento dei prezzi dell’energia. A fronte di questi rischi, è giusto confermare una politica di bilancio espansiva per il 2022, che consolidi il sentiero di crescita e punti soprattutto sugli investimenti – dice – All’Euro Summit, discuteremo anche del completamento dell’Unione bancaria, necessario per rafforzare la stabilità finanziaria dell’unione monetaria. L’Italia lavora per affiancare ai due pilastri esistenti – il Meccanismo di vigilanza unico e il Meccanismo di risoluzione unico – un Sistema europeo di assicurazione dei depositi. “Il presidente dell’Eurogruppo fornirà dettagli sullo stato del negoziato in corso, a cui l’Italia partecipa con spirito costruttivo. Nell’Euro Summit discuteremo infine della costruzione dell’unione dei mercati dei capitali, un progetto rilanciato grazie al nuovo piano di azione della Commissione europea, presentato nel settembre 2020. L’azione della Commissione si sta concretizzando attraverso iniziative come la revisione della direttiva Solvency II sul comparto assicurativo e il regolamento sui fondi di investimento europei a lungo termine”, ha spiegato Draghi. L’obiettivo “è integrare i mercati nazionali dei capitali in un vero mercato unico, per aumentare le opportunità di investimento per i cittadini e di finanziamento per le imprese”.
Migranti
L’Italia pone il tema delle migrazioni con assoluta determinazione, afferma il capo del governo. Che ha rilevato il numero di arrivi che ci sono stati in questi mesi. “Da luglio gli sbarchi mensili non sono mai scesi sotto la quota di 6.900, e hanno raggiunto un picco di oltre 10 mila ad agosto. Al 14 dicembre, le persone sbarcate in Italia quest’anno erano 63.062. Nel 2019 sono state 11.097, e nel 2020 sono state 32.919”, espone in Aula. Al tempo stesso, con l’introduzione delle restrizioni pandemiche, “le già sporadiche re-distribuzioni tra Paesi europei dei migranti sbarcati in Italia si sono interrotte”. L’Italia “continuerà a chiedere una gestione condivisa, solidale, umana e sicura. L’Unione europea deve dimostrarsi all’altezza dei propri valori, come l’ha esortata a fare Papa Francesco di recente”, osserva Draghi. “Per difendere le vite e i diritti di chi parte per scappare è essenziale promuovere i corridoi umanitari dai Paesi terzi verso gli Stati membri dell’Ue. Non è sufficiente che sia solo l’Italia ad attuarli: serve un chiaro impegno europeo – evidenzia il premie – Dobbiamo rafforzare i canali legali di migrazione, perché rappresentano una risorsa, non una minaccia per la nostra società. Allo stesso tempo, serve una gestione condivisa, rapida ed efficace dei rimpatri”. La Commissione europea e il Servizio europeo per l’azione esterna “devono fornire fondi adeguati per la rotta del Mediterraneo Centrale”, e l’Ue “deve fare di più per negoziare e attuare accordi europei di riammissione e intensificare i rimpatri volontari assistiti”.
Non solo. Il Consiglio europeo deve esprimersi “in modo inequivocabile” contro la strumentalizzazione dei migranti da parte del regime bielorusso. L’uso intenzionale dei migranti per scopi politici è inaccettabile, ha detto Draghi, citando quanto detto al primo ministro polacco Mateusz Morawiecki durante la sua recente visita a Roma: “La risposta europea non è mancata – è stata mirata e concreta”. “Abbiamo imposto nuove restrizioni nei confronti delle autorià di Minsk, e approvato nuove misure di sostegno ai Paesi di arrivo dei migranti, Lituania, Lettonia e Polonia”, riferisce Draghi.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2021-12-15 09:32:17 ,www.repubblica.it