L’indice di contagio Rt in calo per la prima volta dopo settimane. Ma incidenza ancora in salita. E soprattutto: otto regioni classificate a rischio alto di progressione della pandemia, 13 a rischio moderato e nessuna a rischio basso. Questi i dati salienti del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute sull’emergenza Coronavirus. I numeri dicono che l’indice di contagio Rt, che resta comunque sopra la soglia epidemica, è in discesa: 1,34 (con range 1,30-1,40) rispetto all’1,40 della settimana precedente. Sale invece l’incidenza settimanale a livello nazionale e passa da 1.158 ogni 100.000 abitanti da 1.071 ogni 100.000 abitanti. Il report aggiunge che sono in lieve crescita i casi rilevati attraverso il tracciamento. Scendono dal 41% al 39% i casi rilevati sulla base della comparsa dei sintomi e aumentano leggermente quelli con lo screening.
La situazione negli ospedali
È però in aumento il tasso di occupazione negli ospedali italiani sia nelle terapie intensive e sia nei reparti ordinari. Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 3,9% dal 3,5% della settimana precedente. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 15,8% dal 13,3%. A pesare sulle strutture ospedaliere è l’ondata estiva del virus. Sono ben 14 le regioni e province autonome con ricoveri oltre la soglia del 15% (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, provincia di Bolzano, provincia di Trento, Puglia, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta). In Umbria sale al 40,6% l’occupazione dei posti letto in area medica, mentre la settimana scorsa era al 31%. Anche la Calabria è da attenzionare con il 30,4% (25,9% la settimana precedente), così come la Valle d’Aosta con un’occupazione dei posti letto in area medica al 29,4 %, la settimana scorsa era al 22,4%.
«Nessuna regione a rischio basso»
In base a questo, spiega il report, «nessuna Regione/PA è classificata a rischio basso. 13 Regioni/PPAA sono classificate a rischio moderato ai sensi del DM del 30 aprile 2020 (cinque di queste ad alta probabilità di progressione), mentre 8 Regioni/PPAA sono classificate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza e una per non aver raggiunto la soglia minima di qualità dei dati trasmessi all’Iss. Diciannove Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Sette Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza».
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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2022-07-15 07:20:28 ,