ROMA – Nessuna chance per i No Vax alla Corte costituzionale. Che ritiene “inammissibili”, o comunque “non fondate”, le questioni poste da numerosi tribunali, dal Tar e dal Consiglio di giustizia amministrativa siciliano che chiedeva di bocciare i due decreti del governo Dragli sull’obbligo di vaccinazione per chi esercita una professione sanitaria.
Dopo un’intera giornata passata in camera di consiglio i 15 giudici della Consulta non riscontrano effettive ragioni di violazione costituzionale nei casi che sono arrivati alla sua attenzione e che ieri sono stati sostenuti durante un’udienza pubblica assai accesa da numerosi avvocati, ma sono stati respinti dall’Avvocatura dello Stato che invece ha sostenuto la piena legittimità dei decreti Draghi. Da ricordare che il governo Meloni invece, il 31 ottobre, ha anticipato il rientro in servizio di due mesi – dal 31 dicembre al primo novembre – per il personale no vax che era sospeso.
Ma ecco il comunicato con cui la Corte ha annunciato la sua decisione. “La Corte ha ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiamo adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali. Sono state ritenute invece non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario”.
“Ugualmente non fondate, infine, sono state ritenute le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico”.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-12-01 19:07:06 ,www.repubblica.it