I dati della John Hopkins University testimoniano come la situazione negli Stati Uniti sia ancora drammatica
Le vittime negli Stati Uniti a causa del Covid-19 hanno superato le 700.000 unità, secondo i dati della Johns Hopkins University. Si tratta di un numero di persone più o meno equivalente alla gente della capitale Washington. Dopo una risposta iniziale alla pandemia pesantemente criticata, gli Stati Uniti hanno da allora organizzato il lancio di vaccini efficaci, ma si ritrovano comunque ad aver registrato 700.258 decessi, il maggior numero di vittime al mondo, molto più avanti di altri paesi come Brasile e India. E in tutto il mondo, calcola l’agenzia Reuters, le decessi per la pandemia sono più di 5 milioni.
Nelle stesse ore è giunto anche il nuovo verdetto sul ricorso degli insegnanti di New York che avevano fatto ricorso contro il vaccino obbligatorio. La giudice della Corte suprema americana Sonia Sotomayor ha respinto l’appello di emergenza presentato da un gruppo di docenti per bloccare l’entrata in vigore dell’obbligo di vaccino per tutto il personale della scuola pubblica di New York. I 148.000 dipendenti della scuola avevano tempo fino alle 17 ora locale di venerdì per avere almeno la prima dose di vaccino. Chi non l’avrà ricevuta sarà sospeso senza stipendio quando lunedì apriranno le scuole. In California l’obbligo vaccinale sarà invece esteso agli studenti: «Richiederemo ai nostri bambini il vaccino Covid-19 per venire a scuola – ha detto il governatore Gavin Newsom – le nostre scuole richiedono già i vaccini per morbillo, parotite e altro. Perché? Perché i vaccini funzionano. Si tratta di mantenere i nostri bambini sicuri e sani». Il vaccino Pfizer, giè autorizzato sopra i 16 anni, dovrebbe adesso ottenere il via libera sopra i 12 anni e a quel punto scatterà l’obbligo per gli studenti della fascia di età interessata.
2 ottobre 2021 (modifica il 2 ottobre 2021 | 05:26)
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