l’editoriale
Mezzogiorno, 1 marzo 2022 – 08:55
di Leonardo Palmisano
Gli strumenti della regolamentazione e della pianificazione urbana non sono neutri, n eminentemente tecnici. L’urbanistica, per intenderci, non e non pu essere materia di soli ingegneri ed architetti, n un paravento per decisori privi di audacia. tema politico per eccellenza. Lo a maggior ragione quando alcuni elementi strutturali della pianificazione urbana, come i crediti edilizi, rischiano di trasformarsi in debiti sociali, con evidenti, negative ricadute sulla qualit della vita metropolitana. Inoltre, la legittimit sul piano formale di uno strumento (come un Piano Urbanistico Generale o un Piano Casa) non , in urbanistica, sempre coincidente con la legittimit comunitaria, se la scelta politica a monte non stata ampiamente costruita e condivisa con tutti gli attori da coinvolgere. Dove gli attori non sono quelli delle cerchie ristrette dei portatori di interessi o delle griffe dell’architettura, ma coloro che la citt la vivono (i residenti di tutte le et e culture) e ne fruiscono.
Bari ha e avr un problema serio con i crediti edilizi, per un duplice ordine di motivi: 1) rinvengono da un piano regolatore tarato su una gente che realisticamente la citt non avr mai; 2) determinano un’intossicazione economica che invade il gi barcollante settore del credito finanziario. I crediti edilizi rappresentano una garanzia per chi li voglia esigere che non tiene conto delle esigenze reali di vivibilit. Esigere quei crediti significa, in soldoni, sparare cemento su una citt che soffoca di cemento. Ora, solo una scelta politica condivisa e inappuntabile, qualcuno direbbe coraggiosa, pu portare a fermare per tempo questo appetito creditizio e a spezzare il legame implicito tra chi possiede i suoli, chi ci costruisce sopra e il sistema finanziario (talvolta criminale). Un triangolo che, statistiche alla mano, ha arricchito pochissimi mentre impoveriva la qualit del vivere. Questo non significa, come dicono alcuni economisti, fermare la crescita, al contrario significa trasferire dal mattone ad altri settori, progressivamente, la scelta del benessere e la tutela finanziaria barese.
evidente anche a un cieco che le citt a maggiore redditivit e a pi alta qualit della vita sono quelle dove il cemento stato drasticamente ridimensionato. Sono quelle citt dove vengono rispettati i vuoti e i verdi, dove le cuciture tra rioni sono infrastrutturali. Sono citt dove lo spazio viene riempito dal rispetto e dove chi possiede un suolo agricolo, magari a Japigia, non pu sottrarlo alla sua destinazione rurale originaria solo perch ha la tacita garanzia politica che un giorno diventer un terreno edificabile.
1 marzo 2022 | 08:55
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, 2022-03-01 07:55:41
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