Il governo italiano si allinea alle nuove normative europee e modifica quelle nazionali relative al trasferimento di fondi e ad alcune determinate attività in criptovalute. In particolare, l’approvazione in esame preliminare dell’apposito decreto legislativo di adeguamento al regolamento comunitario sui dati informativi che accompagnano tali fattispecie è arrivato nel corso del Consiglio dei ministri del 29 ottobre su proposta dell’ormai uscente ministro del ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto e di quello dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, come certifica una nota pubblicata sul sito dell’esecutivo.
Nel dettaglio, per adeguare l’ordinamento italiano alle disposizioni del Travel rule crypto (Tfr), il governo è intervenuto per modificare il cosiddetto decreto antiriciclaggio, risalente al 2007. L’esecutivo ha inoltre apportato semplici modifiche di coordinamento a un decreto legge di 34 anni fa e riguardante rilevazione a fini fiscali di taluni trasferimenti da e per l’estero di denaro, titoli e gioielli.
Cosa cambia
Gli interventi messi in campo per rafforzare i presidi di antiriciclaggio relativi alle criptovalute sono diversi. In primis, sono state modificate le definizioni precedentemente previste di “cripto-attività”, “servizi per le cripto-attività” e di “prestatori di servizi per le cripto-attività” (Casp), proprio in base a quelle contenute nel regolamento europeo. I Casp, ovvero le persone giuridiche autorizzate a eseguire la prestazione di uno o più servizi per le cripto-attività ai clienti a livello professionale, sono poi stati inseriti nella categoria degli “intermediari bancari e finanziari”, allo scopo di assoggettarli ai medesimi requisiti e allo stesso livello di vigilanza previsti per gli intermediari bancari e finanziari relativamente ai profili antiriciclaggio.
Per tali figure, l’esecutivo ha poi previsto specifici obblighi, proprio legati alla loro inclusione tra gli intermediari bancari e finanziari. Tra gli altri, la nota del governo cita l’obbligo di trasmissione all’Unità di informazione finanziaria per l’Italia (Uif) dei dati aggregati relativi alla loro operatività, utile a consentire alle autorità di eseguire analisi mirate a far emergere eventuali fenomeni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo nell’ambito di determinate zone territoriali. I Casp saranno inoltre soggetti alla vigilanza di Banca d’Italia, ai fini antiriciclaggio e inclusi tra coloro sui quali il nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza può espletare controlli sui fenomeni di riciclaggio.