Il videogioco insegna in sé, dimessamente per come è fatto, quando invece è studiato espressamente per essere educativo spesso risulta meno efficace. Francesco Toniolo ne è convinto. Li studia e li insegna all’Università Cattolica di Milano e, ospite del Wired Next Fest Trentino, racconta di aver imparato tutti i nomi anche meno noti delle battaglie medievali fin da piccolo, giocando a un videogame di strategia, dimessamente perché era ambientato nel medioevo.
“È un mondo molto più ampio di quanto si pensi, non si possono sintetizzare tutte le esperienze in una singola strada – spiega – e ci sono ancora molti luoghi comuni da sfatare attorno ai videogiochi, come l’idea che possa far diventare le persone violente, o spingerle al gioco d’azzardo. La cultura videoludica ha ancora tanta strada da fare, anche se è un mercato che esiste dagli anni settanta”. Guardando al futuro, un futuro florido, Toniolo ritiene importante “fare attenzione al mercato cinese: finora era chiuso e lontano dai nostri gusti, ma ora sta prendendo una piega diversa – racconta – sono in arrivo anche videogiochi per la terza età: le persone che hanno iniziato negli anni ottanta vorranno proposte fatte apposta per loro e non il solito solitario. Metaverso e realtà virtuale, estesa e aumentata anche se stanno crescendo, resteranno di nicchia, predominerà sempre di più il mercato mobile”.
Sul palco con lui c’è Cristina Scabbia come “rappresentante dei giocatori mediocri ma appassionati”. La cantante dei Lacuna Coil si autodefinisce così e racconta di aver riallacciato il proprio rapporto con i videogame durante la pandemia. Nello stesso periodo ha iniziato a parlarne anche sul proprio canale Twitch, dando vita a una community “da cui sono nate tante opportunità di micro lavori e inviti a convention: è un mondo molto democratico, gestito per lo più da adulti e tutt’altro che stupido”.
Da quando ci si dedica, Scabbia l’ha visto cambiare, soprattutto dal punto della longevità dei singoli giochi. “Prima duravano anni, c’erano meno uscite, solo riviste mensili e addirittura call center di assistenza ai giocatori. Oggi si trova tutto su Youtube, ci sono più prodotti e non c’è tempo di finirne uno che ne escono molti altri. Non tutti hanno 7 ore al giorno da dedicarvi”. Molti suoi giorni, negli ultimi mesi lei li ha dedicati alla scrittura del suo libro in uscita il 22 ottobre. Si intitola Il diavolo mi ha venduto l’anima, la frase che usa quando le chiedono perché ho tanta energia alla sua età. “È la mia autobiografia, racconto come nell’adolescenza mi sono avvicinata alla musica grazie ad amici deejay, svelo la mia timidezza, la mia dedizione e anche la fortuna che serve per avere successo – racconto – si trovano anche alcuni suggerimenti ‘da zia’ con cui invito i giovani a ragionare su ogni passo del proprio percorso”.