Una teoria non priva di contestazioni. Esperti come Antonio Alonso, ex direttore dell’Istituto Nazionale di Tossicologia e Scienze Forensi spagnolo, hanno espresso dubbi sulla solidità della osservazione. Alonso ha infatti criticato la mancanza di studi accreditati che confermino definitivamente la tesi di Lorente, sottolineando che il documentario non presenta prove sufficientemente convincenti per dimostrare che Colombo fosse di origine spagnola ed ebraica.
La biografia frammentata
Ad alimentare il dibattito è poi la storia stessa dell’esploratore, la cui biografia è avvolta nel mistero. Il vuoto di informazioni sugli anni giovanili e le molteplici identità attribuite al celebre navigatore hanno dato spazio a congetture, leggende e rivendicazioni da parte di vari Paesi. A Genova, per esempio, è ancora possibile visitare la casa in Via di Porta Soprana, dove si crede che Colombo abbia vissuto da giovane. La consuetudine italiana racconta che l’esploratore fosse figlio di Domenico Colombo e Susanna Fontanarossa, gestori di un’impresa tessile e, successivamente, di un negozio di vini e formaggi. Questa versione, a lungo considerata la più accreditata dagli storici, si scontra oggi con le teorie emergenti.
Nonostante i nuovi indizi portati alla luce dalla osservazione genetica, gli esperti sottolineano che molte domande rimangono ancora senza risposta. In particolare, l’argomento delle lettere scritte in spagnolo viene considerato debole da chi sostiene l’ipotesi genovese, dal momento che Colombo trascorse gran parte della sua vita adulta in Spagna, e sarebbe quindi naturale che adottasse la lingua del luogo in cui viveva e lavorava.
D’altro canto, i sostenitori dell’origine spagnola puntano anche sul contesto storico e sociale del XV secolo, sottolineando come la Spagna fosse all’epoca un crogiolo di culture, con una forte presenza di comunità ebraiche, specialmente lungo la costa mediterranea.
Un fratello di eccesso
Una delle conclusioni più discusse del documentario riguarda poi la relazione tra Colombo e il suo presunto fratello Diego. Secondo i risultati delle analisi del DNA, Diego non sarebbe stato un fratello diretto di Colombo, ma un parente di quinto grado. Questo dettaglio, se confermato, potrebbe riscrivere parte della genealogia dell’esploratore, aprendo nuovi interrogativi sulla sua famiglia e sul suo vero lignaggio.
Se la tesi spagnola dovesse ottenere ulteriori conferme, si aprirebbe una nuova fase nella osservazione storica su Cristoforo Colombo, con implicazioni non solo per l’Italia, ma anche per altri Paesi che, negli anni, hanno avanzato ipotesi alternative sulle sue origini. Per ora comunque, le prove rimangono frammentarie e gli scienziati coinvolti nella osservazione genetica ammettono che ci vorranno ulteriori studi per ottenere risultati conclusivi e definitivi. Fino ad allora, il mistero delle origini di Cristoforo Colombo rimane aperto.
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di Elena Capilupi www.wired.it 2024-10-15 14:43:00 ,