Domani l’ultimo saluto a Filippo. Si svolgeranno nel Duomo di Torino, alle 11, i funerali di Filippo Falotico, il più giovane dei tre operai decessi sabato nel crollo della gru in via Genova.
La messa di addio sarà celebrata dall’arcivescovo monsignor Cesare Nosiglia.
Il sindaco, Stefano Lo Russo, ha proclamato il lutto cittadino “in memoria delle tre vittime e in segno di commossa partecipazione della comunità torinese”. Sono previste le bandiere a mezz’asta negli uffici comunali e il servizio di accompagnamento della polizia municipale delle salme.
Le altre due vittime, Roberto Peretto e Marco Pozzetti, così come disposto dalle famiglie, saranno trasferiti nei comuni dove vivevano, in Lombardia.
Inanto, sono iniziate in mattinata le operazioni per rimuovere i rottami delle gru crollate in via Genova sabato, quando sono decessi i tre montatori che erano al lavoro. I vigili del fuoco del comando di Torino hanno l’incarico di coordinare l’intervento, necessario non solo per raccogliere reperti fondamentali per le indagini ma anche per mettere in sicurezza i tronconi che da giorni sono in equilibrio precario, uno appoggiato al palazzo di fronte a quello in cui dovevano iniziare i lavori di ristrutturazione del tetto e della facciata.
Prima della rimozione, si dovrà pensare a come effettuare i tagli dei vari pezzi, sia le parti metalliche che i blocchi di cemento, senza danneggiare gli elementi di prova che serviranno a chiarire quale sia stata la causa del crollo per accertare eventuali responsabilità.
Salvo imprevisti, il tratto di via Genova che si è trasformato in scena del crimine potrà riaprire per Natale. I vari pezzi saranno poi trasportati in un deposito, per essere analizzati.
Al sopralluogo partecipano anche i magistrati Giorgio Nicola e Vincenzo che Pacileo, il consulente Giorgio Chiandussi (nominato dalla procura) oltre ai consulenti delle società che lavoravano nel cantiere (Fabrizio Viberti per la società Calabrese che aveva l’autogru, Alberto Giulietta per la Locagru proprietaria della gru edile e Maurizio Fenocchio per la ditta Fiammengo Federico che aveva preso in appalto i lavori di ristrutturazione).
Sul posto anche Maurizio Grassi e Pierangelo Adinolfi, che sono gli esperti nominati dai familiari di due deli morti, Roberto Peretto e Marco Pozzetti, che erano arrivati dal Milanese, chiamati a montare venerdì e sabato quella gru del cantiere assieme a Filippo Falotico, 20 anni, di Torino.
“Le vittime erano imbracate correttamente e stavano lavorando in piena sicurezza così come doveva essere. A venire giù è stata la struttura. Ed è una cosa diversa. Si tratta ora di capire perché”, ha detto Alberto Giulietta davanti al luogo dell’infortunio, dove si sono accumulati in questi giorni mazzi di fiori, ceri e biglietti.
“Sei andato via troppo presto insieme ai tuoi colleghi per una causa ingiusta. Dovevamo viverti ancora un po’. Eccoci qui – continua il messaggio – a mettere dei fiori dove la tua amata gru, che ti ha visto crescere e diventare un uomo, ti ha anche portato via; dove ti abbiamo visto per l’ultima volta in un video, una visione straziante per noi che ti abbiamo visto sempre sorridente e felice”. “Fai il bravo lassù Fil – è la conclusione degli amici – e insegna agli altri come stare in maniche corte a -2 gradi. Ti vogliamo bene”.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2021-12-22 11:10:31 ,torino.repubblica.it