Paul Pogba è risultato positivo al testosterone in un test antidoping sostenuto dopo Udinese-Juventus, alla prima giornata di questo campionato. Mentre si attendono le controanalisi, due cose sono sicure: il francese non è il primo né probabilmente sarà l’ultimo a essere scoperto positivo a una sostanza proibita. Il calcio italiano, da solo, è pieno di esempi illustri. Dalla squalifica revocata a Palomino al precedente di Davids, positivo come Pogba dopo un Udinese-Juventus, ne passiamo in rassegna 10 fra i più rilevanti.
Palomino e la squalifica revocata
Dopo una prima squalifica, José Luis Palomino è stato assolto dalle accuse di doping lo scorso novembre. A seguito di un controllo a sorpresa della Nado, a luglio del 2022 l’argentino dell’Atalanta era risultato positivo al clostebol, venendo obbligato alla sospensione immediata. Poi l’assoluzione, con Palomino che a sua difesa aveva sostenuto la tesi della contaminazione accidentale.
Lucioni, lo spray e un anno di sospensione
L’allora capitano del Benevento Fabio Lucioni fu squalificato per un anno per doping, e con lui il medico della società, che ammise le sue colpe nella vicenda e subì una squalifica di quattro anni. Come Palomino, Lucioni venne trovato positivo al clostebol, ma non ottenne alcuno sconto, anche se ebbe il tempo di giocare tre partite nel tempo fra la scadenza della sospensione cautelare (90 giorni) e l’emissione della sentenza definitiva. La sostanza incriminata si trovava nel Trofodermin, uno spray anabolizzante.
Borriello e la crema di Belen
Nel 2007 Marco Borriello venne squalificato per tre mesi per la positività a prednisone e prednisolone (due metaboliti del cortisone). L’attaccante, a quei tempi in forza al Milan, venne difeso dalla sua fidanzata dell’epoca, Belen Rodriguez, che sostenne di avergli prestato una sua crema al cortisone che usava per curare le infezioni vaginali.
Joao Pedro squalificato per sei mesi
Joao Pedro, brasiliano di nascita e italiano di nazionalità, è stato fuori per sei mesi. Ai tempi numero 10 del Cagliari, l’attaccante venne trovato positivo in due occasioni a un diuretico, l’idroclorotiazide, e dovette scontare sei mesi di squalifica. Una sentenza che il giocatore festeggiò come “una rinascita”, perché la procura nazionale antidoping aveva richiesto quattro anni.
Mutu, squalifica e multa
Adrian Mutu fu trovato positivo alla sibutramina, un lassativo, mentre giocava alla Fiorentina e scontò nove mesi. Non era la prima volta: oltre a una sospensione di sei mesi, l’ex attaccante ha anche dovuto pagare 17 milioni di multa al Chelsea per essere stato trovato positivo alla cocaina quando giocava in Inghilterra, nel 2003/04.
Maradona a Usa 94
Diego Armando Maradona venne squalificato due volte. La prima, nel 1991, quando la positività alla cocaina segnò la fine del suo periodo a Napoli. La seconda, nel 1994, quando al Mondiale statunitense venne trovato positivo all’efedrina. Sospensione immediata: la competizione, per lui, finì con il 2-1 alla Nigeria, e con essa la sua carriera con la nazionale argentina. Diego, che a 33 anni si era messo in forma a tempo di record per il Mondiale, urlò al complotto: “hanno avuto paura quando hanno visto come giocavo”.
Davids e il precedente con l’Udinese
Edgar Davids venne squalificato per cinque mesi, poi ridotti a quattro, nel 2001. Curiosamente, come Pogba, anche lui è stato trovato positivo dopo un Udinese-Juventus, anche lui per un derivato del testosterone.
Guardiola al Brescia
L’attuale allenatore del City, Pep Guardiola, venne trovato positivo al nandrolone quando giocava in Italia, al Brescia. Lo spagnolo dovette scontare quattro mesi di squalifica, nonostante la procura avesse confermato che non fosse cosciente di aver assunto sostanze proibite.
Peruzzi da giovanissimo, squalificato con Carnevale
Angelo Peruzzi fu trovato positivo alla fentermina, contenuta nel Lipopil, ad appena 18 anni. “Me lo diede un compagno alla Roma, perché venivo da uno stiramento e non volevo farmi di nuovo male”, ricordò. Pagò con una squalifica di 12 mesi, rifiutando di fare ricorso. Con lui fu squalificato anche il compagno di squadra della Roma Andrea Carnevale.
Stam ai tempi della Lazio
Jaap Stam venne fermato per quattro mesi. Il difensore olandese venne trovato positivo al nandrolone quando giocava nella Lazio, nel 2001, dopo una partita con l’Atalanta.