Author: Claudio Bozza
Data : 2023-01-13 10:41:11
Dominio: www.corriere.it
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Al Nazareno forte preoccupazione per la partecipazione ai gazebo dopo la discesa nei sondaggi. Bonaccini e Schlein sperano di raggiungere quota un milione
Dopo un estenuante braccio di ferro su regole e data, il Pd ha varato lo slittamento delle primarie per eleggere il nuovo segretario: si voterà il 26 febbraio dalle 8 alle 20. Ai gazebo sarà un testa a testa tra i primi due candidati che supereranno la fase congressuale interna ai circoli del partito. In campo ci sono quattro aspiranti leader per il dopo Letta: Stefano Bonaccini, Elly Schlein e Gianni Cuperlo e l’ex ministra Paola De Micheli.
Il Partito democratico, come confermato da tutti i sondaggi, sta attraversando un momento di forte calo della popolarità, superato nelle intenzioni di voto anche dal Movimento Cinque stelle.
E questa situazione di malessere rischia di avere pesanti ripercussioni sulla partecipazione ai gazebo.
L’asticella è fissata tra gli 800 mila e il milione di partecipanti ai gazebo. O meglio, questa è l’aspettativa dei due principali competitor: Bonaccini e Schlein, che su questi numeri stanno calibrando le rispettive campagne. Dal Nazareno, dove siede ancora lo stato maggiore uscente, le bocche sono cucite: «Non è il momento di parlare di numeri». Ma, sempre a taccuini chiusi, la soglia del milione è ritenuta piuttosto ottimistica.
I fasti del passato, del resto, oggi sono un miraggio. Alle primarie (di coalizione) per scegliere il candidato premier, nel 2005, votarono 4,3 milioni di persone. E alta fu l’affluenza per le prime, vere, primarie per eleggere il leader nel 2007, per la fondazione del Pd: 3,5 milioni per Walter Veltroni segretario. Da lì in poi il crollo è stato inesorabile: 3,1 milioni per l’elezione di Pier Luigi Bersani nel 2009; 2,8 e 1,8 milioni per quella di Matteo Renzi, rispettivamente nel 2013 e 2017. Per poi atterrare al milione e mezzo per la scelta su Nicola Zingaretti. Enrico Letta, leader uscente, è stato eletto per acclamazione dall’assemblea nazionale (e senza primarie) dopo l’addio a sorpresa del suo predecessore.
E adesso? Il timore, concreto è di un ulteriore inciampo. Debora Serracchiani, capogruppo alla Camera, non usa giri di parole: «È innegabile il travaglio che sta attraversando il Pd che, comunque, trova nel percorso congressuale una occasione di confronto, speriamo di apertura, di mobilitazione. In questo senso le primarie saranno il termometro della nostra capacità di coinvolgere le persone, di favorire una partecipazione larga». Sempre per Serracchiani, che ancora non si è schierata visto il suo ruolo di garanzia «non è questione di asticella: ma di qualità di un progetto condiviso che ambisca, in prospettiva, a guidare il paese, attraversando una stagione di opposizione ferma, intelligente, utile per i cittadini».
«Siamo l’unico partito capace di mettersi in gioco in questo modo. Le difficoltà che attraversa il Pd sono sotto gli occhi di tutti — riflette Simona Malpezzi, capogruppo al Senato, schierata con Bonaccini, seppure un po’ defilata —. Non ci sono asticelle da superare, ma dobbiamo tutti lavorare in queste settimane per mettere in campo un dibattito vero sui contenuti capace di appassionare».
Sul fronte Schlein parla Marco Furfaro, portavoce di una delle due mozioni della sinistra dem: «Vogliamo riattivare la speranza nella politica, perché è quella che porta nuovamente a partecipare — spiega Furfaro —. La disaffezione è tanta, ma c’è anche tanta voglia di partecipare che non trova strumenti adeguati. Per questo bene aver affiancato il voto online ai gazebo. Vogliamo che le primarie siano un bagno di popolo, così partecipate da superare il milione di persone».
E un aumento, seppur lieve, della partecipazione potrebbe appunto arrivare grazie al voto online, su cui Schlein ha ottenuto una parziale apertura,
nonostante la contrarietà degli avversari. Potrà votare online solo chi, entro il 12 febbraio, si registrerà su una piattaforma digitale (ancora non scelta) come partecipante alle primarie. E sempre online potrà votare chi vive all’estero, sempre previa registrazione. Per gli studenti fuori sede, emblematico il caso di Bologna che ne conta 40 mila, saranno invece allestiti dei gazebo speciali.
13 gennaio 2023 (modifica il 13 gennaio 2023 | 12:15)
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