Dainese Lino, il laboratorio dove rende gli abiti intelligenti

Dainese Lino, il laboratorio dove rende gli abiti intelligenti

Dainese Lino, il laboratorio dove rende gli abiti intelligenti


di Dario d’Elia

D-Air Lab è la sartoria dell’aria che Lino Dainese ha creato nel 2015, esattamente ventuno anni dopo aver abbozzato su un tovagliolo di carta il primo airbag per motociclisti. Ai tempi l’intuizione venne dopo un’escursione subacquea con giubbetto ad assetto variabile; adesso ogni settore industriale è di potenziale ispirazione per lo sviluppo di abbigliamento intelligente e wearable con airbag, anche a vocazione professionale.

Le palazzine bianche di questa rinnovata sfida imprenditoriale si riflettono nelle ampie vetrate della storica Dainese. Le due aziende sono separate da una strada, ma D-Air Lab di fatto ha ereditato il know-how del reparto ricerca & sviluppo di Dainese D-tech con l’intento di superare i confini del settore motociclistico senza tradirne la genetica valoriale. Almeno così spiega a Wired l’amministratore delegato Vittorio Cafaggi, mentre nelle aree espositive dell’archivio storico si alternano foto, infografiche, studi progettuali, tute motociclistiche, protezioni e ogni ricercato cimelio che ha caratterizzato il percorso dell’imprenditore vicentino. C’è un fil rouge che lega insieme la prima tuta con il marchio del demone della velocità e la sperimentale tuta Antartica che protegge dai -80°.

Cafaggi racconta che la prima versione dell’airbag integrato nella tuta, sotto il punto di vista degli ingombri, non piaceva affatto a Valentino Rossi: in caso di caduta esplodeva in pochi millisecondi, ma da aperto sembrava di avere al collo un voluminoso salvagente. Il compromesso fu di rimettersi al tavolo e trovare un modo per renderlo invisibile, dentro la tuta. E così è stato; oggi infatti è celato sotto le spalle, si gonfia immediatamente se si viene sbalzati via dalla moto, grazie ad accelerometri e piattaforma inerziale, e poi si sgonfia. 

A sinistra la prima versione “salvagente; a destra l’ultima versione 

In D-Air Lab, come puntualizza l’art director Alberto Piovesan, “l’approccio al design e la comunicazione hanno in comune una ricerca di gradevolezza che chiamiamo accettabilità“. Un’accettabilità che si può riscontrare in D-one, il primo gilet (150 grammi) pensato per runner che migliora la visibilità grazie a led integrati e in caso di caduta, tramite smartphone, invia automaticamente un’e-call e un sms geolocalizzato.



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www.wired.it
2022-06-02 05:00:00

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