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Perché leggere questo articolo? Il segretario della Lega di Mantova in un post su Facebook definisce un bimbo di colore “negroide”. Non è la prima volta che la politica prende scivoloni clamorosi. Sessismo, razzismo, complottismo, eversione: quando i politici si mettono a compulsare con i loro smartphone, sanno fare grandi danni. A loro stessi e ai propri partiti. I casi più clamorosi
Cristian Pasolini è il segretario della Lega di Mantova. Ha pubblicato sul suo profilo Facebook una fotografia che ritrae il sindaco di Mantova, il dem Mattia Palazzi, tagliare il nastro in una palestra. Con lui ci sono quattro bambini con delle divise da basket, uno di loro con la pelle scura. La didascalia di Pasolini recita: “Casualità e comunicazione. Bene l’inaugurazione della palestra ed ennesimo taglio del nastro con foto di rito e tradizionale prima fila con bimbo negroide (bimbo di colore, se non vogliamo usare correttamente i termini scientifici di lingua italiana)”.
Il bimbo “negroide” in prima fila
Non si può dire che Pasolini abbia reso un favore al suo partito e al centrodestra, soprattutto in un periodo nel quale molti esponenti di rilievo leghisti si stanno dissociando dalle posizioni ritenute razziste del generale Vannacci. Ma tant’è: dichiarazioni e post sui social hanno spesso rappresentato per i politici italiani un campo minato sul quale – metaforicamente – spesso sono saltati in aria.
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Prendiamo il…
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di Antonio Murzio
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2024-05-30 14:47:00 ,