L’attesa per la formazione del nuovo governo in Germania è finita, a due mesi dalle elezioni che hanno incoronato vincitrice la coalizione semaforo composta da socialdemocratici, verdi e liberali. Anche se l’opposizione critica l’accordo – non ci sono grandi cambiamenti è l’accusa – c’è spazio per molti temi simbolo dei progressisti: salario minimo, migranti, tutela alla comunità Lgbt+, legalizzazione della cannabis. Tutti punti contenuti nelle 177 pagine di documento, in cui il clima ricopre un ruolo di peso.
Le promesse maggiori riguardano lo stop al carbone entro il 2030 (otto anni prima di quanto deciso in precedenza). E, per lo stesso anno, l’aumento della produzione da energie rinnovabili con l’obiettivo di portarle all’80 %, dal precedente obiettivo del 65. La spinta ecologica si spiega con l’attribuzione del ministero, chiamato “Economia e protezione del clima”, a Robert Habeck, membro dei Verdi e futuro vicecancelliere. Una delle particolarità che riguarderanno il ministero sarà il “Klimacheck”, un test a cui dovrà essere sottoposto ogni progetto di legge per verificarne l’adeguatezza agli obiettivi climatici nazionali.
Nell’accordo c’è anche l’intenzione di snellire e modernizzare il processo di accoglienza dei migranti. I partiti parlano di «favorire l’immigrazione regolare e ridurre quella che non lo è», una frase piuttosto generica simile a quello che era stato lo slogan del centrodestra della Cdu: «Umanità e ordine». Cdu che, tra l’altro, ha criticato le intenzioni aperturiste: «Cambiare ora sarebbe un errore fatale e aumenterebbe l’immigrazione per motivi economici», ha scritto Norbert Röttgen, uno dei candidati alla guida del partito.
La coalizione semaforo annuncia cambiamenti anche per le politiche sociali. Non si modificherà quasi nulla in materia di pensioni, l’età a cui andare rimane 67 anni e la pensione minima è stabile al 48 % della retribuzione media. Ma il governo vuole riformare “Hartz IV”, il sussidio di disoccupazione. Introducendo un reddito di cittadinanza, il cui nome ricalca il provvedimento bandiera del Movimento cinque stelle in Italia. Una iniziativa che l’opposizione tedesca sostiene essere un «weiter so», e cioè di non apportare innovazioni rilevanti.
Novità anche sui diritti civili. Una delle intenzioni è cancellare il paragrafo del codice penale che proibisce ai medici di diffondere informazioni sull’interruzione di gravidanza. Perché, si legge nell’accordo, «la possibilità di abortire è parte di un sistema sanitario affidabile». Più tutele anche per le persone Lgbt+. Si faciliterà il cambiamento di sesso all’anagrafe tramite autodichiarazione e verrà garantito che i costi per la transizione siano sostenuti dalla sanità pubblica. Inoltre misure per contenere i crimini omofobi saranno inasprite e, contrariamente a quanto accaduto finora, nelle coppie lesbiche non sarà più solo la madre biologica a essere riconosciuta legalmente come genitore. La coalizione ha poi in programma di legalizzare la cannabis per gli adulti e a fini di consumo in negozi autorizzati. Una questione controversa, che ha toccato anche l’Italia con la partecipazione di massa al referendum sulla cannabis legale. E che, contrariamente a quanto succede da noi, sembra mettere d’accordo gli alleati di governo.
Le reazioni in Italia
«Osare più progresso», così i tre partiti che guideranno la Germania presentano il loro accordo. Proveranno a farlo con un programma ampio e progressista. Che, forse, sarà d’ispirazione anche per l’Italia. Secondo il segretario del Pd Enrico Letta su Twitter: «Più si guarda nel dettaglio e maggiore è l’interesse col quale guardare alle innovazioni della nuova coalizione che guiderà la Germania con Olaf Scholz». Lo stesso Letta aveva salutato con particolare enfasi la misura dell’apertura al voto ai sedicenni, attirandosi però le critiche di chi chiedeva un commento sulle misure più di sinistra. Sul salario minimo ha invece insistito il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte per rilanciare la proposta pentastellata sul tema: «In Germania l’accordo di Governo aumenta il salario minimo orario a 12 €. In Italia, dove in 30 anni le retribuzioni sono diminuite, questo strumento per alzare gli stipendi non c’è. La proposta del Movimento 5 Stelle è in Parlamento. A tutti i partiti dico: votiamola, non è mai troppo tardi».
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di Erika Antonelli
espresso.repubblica.it
2021-11-26 09:12:00 ,