In Parlamento e a Bruxelles la leader ha pochi fedelissimi
Controllare un partito come il Pd, come sanno bene tutti i suoi segretari, è impresa ardua. Tanto più se i gruppi parlamentari non sono a immagine e somiglianza della nuova leader e se la maggioranza degli iscritti ha votato per un altro. Si capisce dunque perché Elly Schlein
ogni tanto decida di non decidere.
L’ultimo caso emblematico in questo senso è quello del voto degli europarlamentari dem sull’Asap (la legge a supporto della produzione di munizioni). Una settimana prima Schlein aveva inviato Peppe Provenzano a Bruxelles per istruire la pratica e caldeggiare l’astensione. In segreteria tutti i fedelissimi della leader si erano espressi a favore di questa scelta, inclusa Camilla Laureti, l’unica filo-Schlein dell’eurogruppo, che infatti poi si è astenuta. La segretaria però a due giorni dal voto ha preferito non dare indicazioni, perché si è resa conto che la sua era una posizione di minoranza tra i parlamentari europei. Eppure da Orlando a Majorino, pochi giorni prima, erano tutti convinti: «Si va all’astensione».
Ma la partita tra la segretaria e il Pd non…
Author: Maria Teresa Meli
Data : 2023-06-02 18:24:11
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