Assieme a Momo, impietosita da Silky e dal suo smodato amore materno, gli spettatori precipitano in un abisso di malinconia, un colpo basso inaspettato dopo le prime scatenate esilaranti puntate. I più hanno definito DanDaDan “folle”, “imprevedibile”, “strano”, “sboccato”, ma in verità, in mezzo alla folla di pazzi furiosi che infestano la letteratura manga (come Uzumaki, Bastard!! o Fortified School), Yukinobu Tatsu è tutto sommato quasi sano di mente. Il sottotesto tragico che serpeggia nella narrazione non arriva, in realtà, così di punto in bianco: una veloce mazzata era stata lanciata con l’allusione alla crudele fine delle adolescenti abusate e “buttate” nel tunnel. Certo, Yukinobu sa sorprendere, ma anche e soprattutto per come stravolge i tipi – Okarun il dandere, Aira la himedere – dimostrando che come la società li vede – o come li ha persuasi di essere – è solo un costrutto. Grazie alla forza, la furia e il desiderio di punire che alberga in Turbononna, il reietto, timido e imbranato Okarun può trasformarsi in kuudere, ed estroflettere il suo potenziale combattivo.
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di Lorenza Negri www.wired.it 2024-11-19 16:14:00 ,