L’orbita speciale di Dimorphos intorno al suo gemello più massivo sarà fondamentale per aiutare gli astronomi a misurare la deviazione generata da Dart. La maggior parte degli asteroidi si limita a girare intorno al Sole, quindi una piccola variazione delle loro orbite potrebbe richiedere anni per essere notata. La collisione di Dart non ha però alterato l’orbita solare di Dimorphos, bensì quella intorno a Didymos- Poiché Dimorphos impiega 11 ore e 55 minuti per girare intorno al suo vicino, agli scienziati potrebbero bastare poche settimane per misurare più orbite e calcolare la variazione. Il percorso potrebbe per esempio accorciarsi anche solo di qualche minuto, ad esempio. È come avere un orologio leggermente impreciso, spiega Chabot: ci si accorge che è un po’ indietro dopo una settimana.
Oltre alle osservazioni dei telescopi terrestri e alle immagini di Draco, Chabot e il suo team attendono anche le foto di LiciaCube, una piccola navicella delle dimensioni di una valigetta dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) che è stata lanciata da Dart due settimane fa. LiciaCube ha sorvolato l’asteroide tre minuti dopo l’impatto, nel tentativo di scattare delle immagini dopo lo schianto, anche se la nube di polvere e detriti generata dall’impatto potrebbe impedire di ottenere immediatamente foto chiare. Chabot spiega che la navicella dell’Asi ha memorizzato i dati a bordo e che le immagini saranno inviate nei prossimi giorni e settimane.
Ecco perché Aida comprende anche la prossima missione Hera dell’Esa, il cui lancio è previsto per l’ottobre 2024 e che incrocerà la coppia di asteroidi alla fine del 2026. Grazie a un radar in grado di penetrare il suolo e altri strumenti, la navicella esaminerà le conseguenze dello schianto di Dart, misurando la massa e la composizione dell’asteroide, la sua struttura interna e la forma del cratere.
“Per capire quanto sia efficiente questa tecnica e se possiamo utilizzarla anche per asteroidi molto più grandi, come l’asteroide che portato all’estinzione dei dinosauri, dipendiamo molto dalle informazioni aggiuntive di Hera“, sottolinea Ian Carnelli, project manager di Hera. Sebbene i ricercatori abbiano eseguito molti modelli e simulazioni per vari tipi di deviazioni, questo esperimento fornirà finalmente dati reali dall’universo.
Dal momento che la collisione con una sonda equivale una leggera spinta per un asteroide, la tecnica impiegata da Dart funziona solo se c’è di preavviso sufficiente che consente di capire se un asteroide o una cometa pericolosi si stanno dirigendo verso la Terra. Gli scienziati avrebbero bisogno di una decina di anni di anticipo per poter posizionare la sonda in modo che incontri il corpo prima che sia troppo vicino per essere deviata (diversamente da quanto accadeva in Don’t Look Up, in cui il preavviso era solo di sei mesi).
Negli Stati Uniti recenti sondaggi hanno dimostrato che gli americani considerano la difesa del pianeta e la scienza climatica come le massime priorità per il programma spaziale del paese, più delle missioni con equipaggio previste per la Luna e Marte. Un’opinione comprensibile, considerando come degli asteroidi prossimi alla Terra e i cambiamenti climatici potrebbero minacciare tutti gli abitanti del pianeta, che spiega perché è necessario che gli scienziati tentino test come la missione Dart. “Dart è la prima dimostrazione di una tecnica che potremmo usare per difendere il pianeta – dice Ernst –. Si possono fare teorie ed esperimenti di laboratorio su piccola scala. Ma questi dati sono davvero fondamentali per capire cosa potremmo fare in caso di pericolo“.
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di Ramin Skibba www.wired.it 2022-09-27 17:00:00 ,