«Se la situazione dovesse diventare drammatica la Regione farà quello che ritiene necessario per tutelare la salute pubblica». In questa frase contenuta in un’intervista rilasciata a La Stampa il presidente della Campania Vincenzo De Luca minaccia di chiudere le scuole da solo se il governo Draghi non gli darà retta. Ieri il governatore aveva chiesto di mettere il lucchetto agli istituti «per 20-30 giorni», ma l’esecutivo non ha intenzione di rinviare la riapertura post-natalizia. «Abbiamo proposto con grande pacatezza una riflessione che parte dai dati del contagio. Se si ritiene di ragionare, si possono fare le scelte più utili e meno dolorose nella situazione data. Se ci si chiude, ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Io ho detto quello che penso. La decisione spetta al governo. Se poi la situazione dovesse diventare drammatica, la Regione farà quello che ritiene necessario», fa sapere De Luca. Che poi aggiunge: «Sarebbe ragionevole, in caso di breve chiusura oggi, recuperare i giorni sacrificati con una chiusura posticipata dell’anno scolastico».
Il piano di De Luca prevede di puntare sull’immunizzazione: Io penso che, a partire dai dati sul contagio sui giovanissimi, sia utile fare le scelte più opportune. Ritengo utile ritardare di due-tre settimane il rientro in classe, almeno per le primarie e le medie inferiori, e sviluppare una campagna di vaccinazione vasta per la cittadinanza studentesca. Sarebbe un sacrificio limitato, in cambio di un beneficio rilevante, soprattutto in un mese che registrerà prevedibilmente una forte crescita dei contagi». E dovrebbe “colpire” anche i ragazzi che si sono immunizzati: «È ragionevole coinvolgere anche i vaccinati, sia perché il contagio può toccare anche loro, sia per evitare ogni forma di “discriminazione” fra ragazzi ed un impatto psicologico negativo».
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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2022-01-04 05:03:37 ,