In un’atmosfera fredda, asettica (e talvolta fortemente evocatrice dell’originale, basti pensare alle scene con i camici da chirurgo cremisi) e cromaticamente virata su tutti i toni più violenti del rosso, il body horror – solitamente molle, viscerale, viscido – ha un effetto ancor più raccapricciante. Il soffermarsi della sulle pratiche ginecologiche, sui parti, sui feti abortiti, su secchiate di sangue attinge a quel “perfettamente naturale” ma insopportabile allo sguardo dei più. Non è una visione per tutti, Inseparabili – Dead Ringers, di certo non per chi sofferto le pene dell’inferno cercando un figlio. Chi riesce ad andare avanti dopo i primi due episodi, consegna sé stesso a sei episodi di elegante e mesmerizzante terrore, a una disamina feroce di temi spinosi e complessi come l’autonomia del corpo, la salute materna fisica e psicologica, i diritti riproduttivi, la dipendenza psicologica, di come la maternità influisce sull’identità. Il tutto, invariabilmente e univocamente, dal punto di vista femminile.
Come il film del 1988, Inseparabili di Prime Video è basato sul romanzo di Bari Wood e Jack Geasland, Twins, su due gemelli identici – Elliott e Beverly Mantle – brillanti ginecologi ed esperti di fertilità con l’ambizione di rivoluzionare il settore. Nella versione del 2023 la sorella minore Beverly (quella che porta i capelli raccolti) è la gemella più timida e idealista. Il suo sogno è quello di aprire centri specializzati per il parto che offrano a qualsiasi donna, indipendentemente dall’estrazione sociale, cure dignitose. Elliott (quella che porta con piglio disinibito i capelli sciolti) è la gemella spericolata e beffarda, il cui interesse nella sperimentazione non è dettato dal desiderio di aiutare le donne a diventare madri bensì dalla soddisfazione dell’ego e dalla mera curiosità scientifica. Le due vivono praticamente in simbiosi, ma l’irruzione nel loro inscindibile ménage di due figure esterne distrugge quell’equilibrio, trascinandole in una spirale di gelosia e diffidenza e nella perdita del controllo.
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di Lorenza Negri www.wired.it 2023-04-21 12:30:00 ,