Credevano fosse posseduto dai demoni. E l’esorcismo a cui l’hanno sottoposto, con rito islamico, l’ha ucciso. Sembra sia deceduto soffocato ingerendo un bottone di un indumento, mentre qualcuno gli premeva un cuscino sul viso. Era legato mani e piedi.
È l’incredibile retroscena che hanno scoperto i carabinieri di Ivrea che indagavano sulla morte di un uomo di 43 anni di nazionalità marocchina deceduto lo scorso 10 febbraio in casa, a Salassa, comune del canavese. Inizialmente si era ipotizzato che la sua morte fosse stata provocata da un’overdose.
Ma l’autopsia ha invece rivelato che era stato soffocato. Dalle prime verifiche effettuate dai carabinieri di Cuorgné è emerso che l’uomo nel mese precedente era stato sottoposto ad almeno due sedute di esorcismo perché in famiglia credevano che fosse posseduto dai demoni. Inoltre, gli stessi accertamenti hanno confutato le dichiarazioni iniziali rese dai sospettati, che avevano cercato di sviare le indagini.
I successivi approfondimenti, eseguiti con il supporto del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Ivrea hanno fatto chiarezza sui retroscena che hanno coinvolto l’ex coniuge (35 anni) , il fratello ( 46 anni) e lo zio della vittima ( 52 anni) . Quest’ultimo, imam della comunità islamica, avrebbe guidato i rituali, che in almeno in un’occasione avrebbero condotto il malcapitato a dover far ricorso a cure ospedaliere per le lesioni subite. Invece, quella sera nell’abitazione di Salassa alla presenza degli indagati, il rito di esorcismo non ha portato all’effetto desiderato ma bensì alla morte dell’uomo.
Così la procura di Ivrea guidata da Gabriella Viglione ha proceduto al fermo dei tre indagati, che sono stati convalidati con l’applicazione del carcere per due uomini mentre per la donna è stata stabilita la misura cautelare degli arresti domiciliari.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-03-23 16:35:47 ,torino.repubblica.it